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Delitto Barbanti, fermato il presunto assassino

Di Redazione |

Una persona è stata fermata dai carabinieri nell’ambito delle indagini sull’omicidio, avvenuto ieri a Palagonia (Catania) di Francesco Barbanti, 45 anni, ucciso con alcuni colpi di arma da fuoco lungo la strada che collega Palagonia e Militello Val di Catania. In manette è finito Febronio Gueli, 47 anni, palagonese, che dovrà adesso difendersi dall’accusa di omicidio, durante l’iter giudiziario di convalida, nelle “vesti” di indiziato di delitto.

Gli investigatori hanno ammesso di aver raccolto “una serie di inequivocabili elementi di colpevolezza” nei confronti di Gueli, con il quale Barbanti avrebbe assunto (e non estinto) un vecchio debito di natura economica. Una conferma sarebbe arrivata dagli esiti di varie audizioni e dall’esame di contatti telefonici tra le parti. Dovrebbe essere escluso, durante la fase attuale, il possibile coinvolgimento di un complice dell’assassino.

Il movente dell’atto criminoso, che ha convinto il magistrato di turno, appare legato a un impegno non “onorato” da parte della vittima, che ha inutilmente tentato di opporre, durante l’ultimo incontro, alle 13 circa di mercoledì scorso, ulteriori giustificazioni e chiarimenti. Nessun credito sarebbe stato dato a “piste” di tipo passionale o a ipotesi non attinenti rapporti commerciali o relazioni di affari.

Secondo la Procura della Repubblica di Caltagirone e i carabinieri del Comando provinciale di Catania, che hanno concluso, in poche ore, un’intesa attività investigativa, l’accusato avrebbe esploso sette colpi di arma da fuoco in località Francello, in un tratto della strada intercomunale Militello-Palagonia, uccidendo il 44enne militellese Francesco Barbanti, già titolare di una ditta di soccorso stradale, demolizioni e autoparking.

Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dai militari etnei del Nucleo investigativo, con il supporto del personale della Compagnia di Palagonia. Dopo adempimenti formali e notifiche di atti, il fermato è stato accompagnato nella casa circondariale di Caltagirone, in contrada Noce. La sua posizione in ambito penale sarà valutata, con l’assistenza di un difensore legale, entro le prossime 48 ore.

Sul luogo della tragedia, intanto, non sono stati trovati bossoli. I proiettili, alcuni dei quali hanno pure colpito un muro della carreggiata, sono stati verosimilmente esplosi da Gueli con una pistola a tamburo. Barbanti è poi caduto nelle vicinanze della sua auto, una Ford Fiesta, piegando gambe e spalle sul selciato. Copiose emorragie e lesioni, in attesa degli accertamenti di medicina legale, sono state soprattutto accertate alla regione toracica.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA