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Lampedusa, donna di 50 anni denuncia: «Cinque maghrebini hanno tentato di violentarmi»

Di Fabio Russello |

Cinque magrebini, quasi certamente tunisini ospiti dell’Hot spot di Lampedusa, avrebbero  tentato stamane di violentare nella sua abitazione una donna di Lampedusa. I cinque avrebbero desistito di fronte alla reazione della vittima, che oltre ad affrontarli con un bastone, ha cominciato a gridare e a chiedere aiuto facendo credere loro che  ci fossero alcuni familiari in casa. La donna, che ha 50 anni,  ha presentato denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini per identificare gli aggressori.

L’abitazione della donna, sposata e con figli, si trova lungo la strada che dalla struttura di accoglienza di contrada Imbriacola conduce fino al centro del paese. E’ stata la stessa vittima a chiamare i carabinieri e a raccontare nei dettagli il tentativo di violenza sottolineando che gli aggressori erano quasi certamente tunisini. In questo momento l’hot spot di Lampedusa ospita circa 500 nordafricani, quasi tutti tunisini; gli ultimi 105 sbarcati la notte scorsa. Nei giorni scorsi il sindaco Totò Martello aveva denunciato la mancanza di sicurezza sull’isola, segnalando una serie di reati come piccoli furti e molestie che sarebbero stati commessi proprio dai tunisini. Queste sue dichiarazioni avevano innescato una dura polemica anche con l’ex primo cittadino Giusi Nicolini.

IL RACCONTO.  «Cinque soggetti extracomunitari, certamente appartenenti al centro di accoglienza, sono entrati a casa mia mentre stavo svolgendo le faccende di casa…Gli stessi si posizionavano dalla parte opposta del tavolo al quale stavo lavorando e cominciavano a canzonarmi, mandandomi da debita distanza dei bacetti, continuando a ridere e facendo versi esplicitamente allusivi alla sfera sessuale”: così la 50enne lampedusana, che ha denunciato un tentativo di violenza sessuale da parte di un gruppo di migranti, ha raccontato quanto sarebbe accaduto questa mattina. «I cittadini extracomunitari – ha aggiunto nella sua denuncia – mi coglievano letteralmente di soprassalto e io per reagire alla loro presenza gli urlavo che avrei chiamato mio marito e i carabinieri, ma alle mie parole rispondevano con fragorose risate». «Solamente uno di loro – ha proseguito – ha simulato il gesto di abbracciarmi, provando ad avvicinarsi un po’ di più, ma io, prendendo un bastone, lo allontanavo immediatamente». I migranti sarebbero poi fuggiti temendo l’arrivo dei carabinieri.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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