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“La carica delle 104”, ad Agrigento altri ottanta indagati

Di Antonino Ravanà |

AGRIGENTO – Svolta nelle indagini relative al terzo filone dell’inchiesta denominata “La carica delle 104”. La Procura della Repubblica di Agrigento, guidata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 80 persone (31 medici, gli altri insegnanti o loro familiari). Scovati decine di certificati medici (alcuni partono dal 2007 e fino al 2012), che sarebbero stati costruiti ad hoc, per ottenere i trasferimenti a casa. Insegnanti o loro familiari affetti da invalidità ritenute “fasulle” o inesistenti, provate da medici compiacenti, per lasciare le scuole del Nord e farsi assegnare all’Agrigentino. Gli insegnanti avrebbero usufruito dei benefici della legge 104, a discapito, di chi ha veramente bisogno e soffre. Tutto nasce dalle indagini degli agenti della Digos, diretti dal vice questore aggiunto Patrizia Pagano, con il coordinamento del sostituto procuratore Andrea Maggioni, titolare del fascicolo d’inchiesta. I nuovi presunti falsi beneficiari sarebbero docenti di alcuni ordini scolastici.

Ad oggi sono oltre quattrocento i coinvolti nella maxi inchiesta sui falsi beneficiari in provincia di Agrigento. Ma il numero come si evince dal prosieguo delle indagini potrebbe anche salire. Tutto partì dalle denunce di alcuni insegnanti. Le successive indagini di Procura e Digos, portarono all’alba del 24 settembre del 2014, alla cattura di medici e procacciatori per produrre false attestazioni.

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