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Turismo nella Valle dei Templi, prove di destagionalizzazione: a ottobre +40%

Di Gioacchino Schicchi |

AGRIGENTO – Ottobre di “fuoco” per la Valle dei Templi di Agrigento. Nei primi venti giorni del mese in corso, infatti, si è registrato un aumento complessivo del 40% circa rispetto a quanto era avvenuto appena un anno fa. Un’esplosione vera e propria, che doppia quasi la tendenza già al rialzo, registrata finora del +24%, e che deriva certamente dalle buone condizioni meteorologiche di questo autunno ma, soprattutto, da una destagionalizzazione delle visite alla città e probabilmente al buon lavoro di marketing portato avanti dal Parco archeologico e anche del gestore dei servizi aggiuntivi, la Coop Culture.

Proprio il privato, insediatosi formalmente dai primi mesi dell’anno ha versato finora al Parco la bellezza di 3.220.107 euro per l’acquisto di ticket da rivendere ai visitatori tra maggio e i primi giorni di ottobre.

Come funziona il sistema previsto dalla convenzione? Stando agli accordi realizzati tra la Rti e la Regione, il privato acquista pacchetti di biglietti, con lo “sconto” del 26,50%, che è la percentuale di guadagno prevista per le imprese che si occupano dei servizi aggiuntivi e dello sbigliettamento. La quantità maggiore di ticket è stata acquistata ovviamente tra luglio e agosto: oltre un milione e seicentomila euro. Oltre i biglietti per accedere alla Valle (che comunque incassa anche un canone annuo di 86mila euro), Coopculture si sta comunque occupando di vendere per conto del Fai quelli per la Kolymbethra, per quanto si tratti di importi che si aggirano, nello stesso lasso di tempo, al di sotto dei 15mila euro in totale.

Insomma, alla fine per il Parco archeologico la presenza del privato non si è trasformata in questa fase nel “Verre” taglieggiatore del quale il presidente del Fai Andrea Carandini aveva parlato solo pochi mesi fa, il quale si era scagliato con determinazione contro il gestore sostenendo che la percentuale trattenuta per fare utile fossero “soldi che poi vengono tolti alle ricerche e alla struttura del Parco. Una cosa insensata”.

Gli effetti non nocivi (è presto per definirli benefici) sulle casse dell’ente, tuttavia, sono da attribuire all’aumento vertiginoso dei visitatori che di fatto sta tamponando l’assenza del 26 percento di cui sopra portando la Valle ad incassare somme sostanzialmente in equilibrio rispetto agli anni passati. Insomma, qualcosa la si perde comunque per strada, ma non c’è comunque molto da fare, dato che l’affidamento dei servizi aggiuntivi è stato possibile tramite un bando voluto dalla Regione e regolarmente vinto dall’attuale gestore, per quanto, va ricordato, il Parco e il Comune cercarono di opporsi all’affidamento sostenendo che questo avrebbe portato un danno certo alle casse pubbliche, finora – fortunatamente – scongiurato.

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