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“Carica delle 104” ad Agrigento, la Digos scova altri furbetti

Di Antonino Ravanà |

AGRIGENTO – Scovati altri «furbetti», che stanno usufruendo dei benefici della legge 104, a discapito, di chi ha veramente bisogno e soffre. Nei giorni scorsi gli agenti della Digos, diretti dal vice questore aggiunto Patrizia Pagano, con il coordinamento del procuratore capo Luigi Patronaggio, e del sostituto procuratore Andrea Maggioni (titolare del fascicolo d’inchiesta) sono tornati una volta ancora all’Ufficio scolastico provinciale, ossia l’ex Provveditorato agli Studi, del viale della Vittoria, acquisendo nuovi fascicoli di nominativi di docenti, beneficiari della legge 104. Altre carte sono state prelevate negli uffici dell’Inps, dell’Azienda sanitaria provinciale e non solo. Si tratterebbe di un primo risultato della continuazione delle nuove indagini relative al terzo filone dell’inchiesta «La carica delle 104», che ad oggi vede coinvolte 54 insegnati della scuola primaria.

I nuovi falsi beneficiari sarebbero docenti di altri ordini scolastici, e quindi a conclusione di tutte le dovute verifiche, la lista degli indagati è destinata a crescere ulteriormente. La documentazione sequestrata è attualmente al vaglio. Per sintetizzare gli inquirenti cercano riscontri ai sospetti di decine e decine di certificati medici, che sarebbero stati costruiti ad hoc per ottenere i trasferimenti a casa. Insegnanti o loro familiari affetti da invalidità «fasulle», provate da medici compiacenti, per lasciare le scuole del Nord e farsi assegnare all’Agrigentino. Appare così cosa certa di altre decine di cartelle mediche con patologie inesistenti. Nel mirino docenti, ma ci sono anche dipendenti e funzionari di pubbliche amministrazioni. Numerose le persone convocate e interrogate negli uffici della Digos alla Questura di Agrigento.

Dagli ambienti investigativi bocche cucite e per adesso non trapela assolutamente nulla. C’è il massimo riserbo. Ma non è tutto. L’inchiesta nel frattempo si è allargata a «macchia d’olio». Sempre dal mese scorso, infatti, è scattato un monitoraggio in tutte le scuole di Agrigento e provincia, di ogni ordine e grado. Sarebbero spuntate altre posizioni «sospette». Ad oggi sono circa 500 i coinvolti nella maxi inchiesta sui falsi beneficiari in provincia di Agrigento. Ma il numero come si evince dal prosieguo delle indagini è destinato a salire.

Tutto partì dalle denunce di alcuni insegnanti. Le successive indagini di Procura e Digos, portarono all’alba del 24 settembre del 2014, alla cattura di medici e procacciatori per produrre false attestazioni. Sotto accusa la scuola agrigentina, con decine e decine di insegnanti o loro familiari affetti da invalidità «fasulle», provate da medici compiacenti, per lasciare le scuole del Nord e farsi assegnare all’Agrigentino. Nel primo filone 100 indagati, un anno dopo un secondo filone con altri 252 soggetti iscritti sul registro degli indagati.

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