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Sui Nebrodi dove vive ancora la Petagna, dinosauro dei vegetali

Un trekking d’estate facile e per tutti è quello nel parco dei Nebrodi, tra i territori di Tortorici e Longi, alla ricerca di Petagna pianta antichissima di 30 milioni di anni fa che risale addirittura al Terziario

Di Giovanni Musumeci |

La storia naturale della Terra continua a stupirci con nuove rivelazioni. Specie animali e vegetali che pensavamo estinte da milioni di anni, casualmente scopriamo essere ancora in natura: i “fossili viventi”. Nel 1938 una studiosa sud africana Marjorie Courtnay-Latimer mentre era al mercato,notò un grosso pesce blu dalle strane pinne a forma di arto. Attraverso studi sui fossili, all’East London Museum scopre che quel “pesce blu ” era un Celacanto (Latimeria Chalumnae) che si credeva estinto da 65 milioni di anni!

Anche in Sicilia capita di incontrare questi fossili viventi. Una rarissima pianta erbacea vive esclusivamente in particolari siti nel Parco Regionale dei Nebrodi: la Petagna (Petagnaea Gussonei). Questa pianta risale al Terziario (30 milioni di anni) e la sua caratteristica arcaica è quella di possedere un fiore particolare, formato da un fiore femminile sul quale sono attaccati tre o quattro fiori maschili. Non esiste pianta vivente al mondo che possiede un simile fiore.

Fori di Petagna

Fiori di Petagna, foto di Giovanni Musumeci

La Petagna viene considerata un Dinosauro vegetale ancora vivente. Questa pianta, che corre il rischio di estinguersi, vive a circa 400-1500 metri sul livello del mare vicino a ruscelli d’acqua limpida e predilige climi freschi ed ombreggiati. Tutte caratteristiche che ne limitano la diffusione e crescita. Sopravvive in piccoli luoghi come il Vallone Calagni alla periferia di Tortorici, la cascata del Catafurco ed alcune nicchie vicino il paese di Longi che a questa pianta ha dedicato il piccolo museo naturalistico. Per chi ama il trekking, va segnalato un sito nel bosco di Mangalaviti, sui Nebrodi, dove vive questa pianta. Il sentiero, abbandonato per una frana, può essere percorso solo da trekker e biker. Qui la natura ha ripreso possesso di questi luoghi e le mucche pascolano in serenità. Un buon motivo in questa torrida estate per una facile escursione alla scoperta della Petagna nella frescura della faggeta di Mangalaviti. Punto di partenza sono le Case Mangalaviti (1256 metri sul livello del mare), dove si parcheggia, che si raggiungono in auto da Longi, Galati Mamertino o Alcara li Fusi attraverso Portella Gazzana. Essendo un percorso ad anello si arriva, dopo circa 9 chilometri girando in senso orario, al punto della partenza. Si prende il sentiero di fronte alle case in direzione dell’abbeveratoio e che sale alternando pascoli a zone alberate. Senza possibilità di errore si arriva dopo circa un’ora alla frana solcata da un ruscello. Dopo averlo superato seguendo il sentiero, poco dopo a destra, al limite del bosco dove scorre un ruscello si arriva alla macchia di Petagna.

Case Mangalaviti

Case Mangalaviti, foto di Giovanni Musumeci

Vanno osservati con attenzione e rispetto i suoi delicati fiorellini, ricordandosi che è una pianta fossile in via di estinzione, e non bisogna accelerare con incaute manovre questo processo! Dopo le foto di rito si continua a salire lungo il largo sentiero della stupenda faggeta e poco dopo si arriva al sentiero della dorsale dei Nebrodi di Piano Menta (1520 metri sul livello del mare). Si gira a destra ed immersi nel bosco in un continuo alternarsi di discese e salite dopo 40 minuti si arriva al bivio di Portella Balestra (1540 metri sul livello del mare). Si gira di nuovo a destra e dopo una breve salita si entra di nuovo nella faggeta. Il sentiero in continua discesa dopo circa 90 minuti arriva alle Case Mangalaviti. Sarebbe auspicabile che queste case, per la loro ubicazione, venissero aperte finalmente alla fruizione pubblica per farne un rifugio e punto sosta per gli escursionisti.

gimeci@hotmail.it

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