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Gela, pestato in strada per il look estroso

Di Redazione |

Gela (Caltanissetta) – La barbarie stacca la spina all’arte. La brutalità di pochi balordi spegne i riflettori sulla Gela onesta e laboriosa. Una pagina amara è stata scritta sabato sera in città a seguito dell’aggressione di un giovane artista. Deriso e poi pestato da un balordo per il suo look estroso. La compagnia con cui si sarebbe dovuto esibire in piazza Umberto, in preda allo scoramento ed alla rabbia, ha annullato lo spettacolo quando il giovane è arrivato in piazza con un occhio tumefatto ed il sangue che grondava dal volto al petto.

Nel giorno di San Martino la città era in festa con iniziative d’arte e di gastronomia organizzate in centro storico da gruppi locali. Il gruppo Sicilia antica avrebbe dovuto portare in scena lo spettacolo “Terra d’amuri” per la regia di Orazio Di Giacomo e le coreografie della maestra Claudia Abbate. Marco Cascino era il tastierista del gruppo. Tanti sacrifici per lo spettacolo ma anche tanta gioia tra i giovani artisti. Avevano indossato gli abiti di scena a palazzo Pignatelli e si erano diretti a piedi tutti insieme verso piazza Umberto attraversando corso Vittorio Emanuele. Ma, giunti sul posto, in attesa che lo spettacolo iniziasse Marco si è allontanato. Mentre era alla ricerca di un bar è stato avvicinato da due giovani che lo hanno deriso con considerazioni sui suoi capelli. La vittima ha risposto facendo forse il gioco di chi cercava, comunque, una preda a tutti i costi. Lo hanno atteso all’uscita del bar e uno dei due gli ha sferrato un pugno all’occhio.

L’episodio è avvenuto in corso Vittorio Emanuele, a metà percorso tra i 4 Canti e piazza Umberto. Un corso al buio, negozi chiusi, e poca gente in giro. La vittima, con un occhio tumefatto e dolorante, la lente a contatto incastrata, non ha reagito, è riuscito a liberarsi del suo aggressore e a raggiungere di corsa il gruppo di artisti. Riflettori spenti dopo il brutale episodio. Spettacolo annullato. Ma gli artisti amici della vittima hanno scelto di non chinare il capo di fronte alla brutalità. Marco ha accettato di farsi fotografare con il volto offeso dalle ferite e la maestra Claudia Abbate ne ha realizzato un post di dura denuncia su Facebook. È la voce dell’arte che dice no alla violenza. Dei giovani perbene di Gela che non ne possono più delle scorribande di pochi balordi che intorbidano, ogni sabato, la movida ed impediscono all’arte di esprimersi. «La realtà è quella di tanti giovani perbene che fanno tanti sforzi per esprimere il meglio di sé – commenta la maestra Abbate – e devono subire le angherie di una minoranza di persone violente, inutili e senza speranza. Sono madre e ho paura quando mio figlio esce la sera. È giusto vivere in questo modo?».

La Gela onesta mastica amaro. C’è però in generale una città che non sa più scendere in piazza e ribellarsi alle ingiustizie mettendoci la faccia. Ieri il volto offeso di Marco ha raccolto sui social una marea di like di solidarietà e tanti commenti da politici, sindacalisti, professionisti, artisti. Domani sarà passato tutto, Il problema sicurezza resta sul tappeto e con esso il male di vivere di una parte dei suoi giovani che, senza prevenzione ed educazione si trasforma in violenza, brutalità, brutture, protagonismo, in risse e atti vandalici. E di lì ad altro il passo è breve.

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