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Caltanissetta, bambino ferito dal cancello: ci sono tre indagati

Di Vincenzo Pane |

Caltanissetta – Svolta nelle indagini sull’incidente nel quale rimase ferito un bambino di 9 anni, schiacciato da un cancello crollato mentre giocava nella villetta comunale del villaggio Santa Barbara. In tre sono infatti indagati per lesioni colpose per quell’incidente e cioè il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale Giuseppe Tomasella, 54 anni, il responsabile dell’associazione incaricata di curare la villetta Giancarlo Bruccheri, 45 anni e il custode della struttura, Hassan Mounir, 48 anni, nato in Marocco, difesi dagli avvocati Ennio Sagone, Davide Cammarata e Andrea Di Carlo.

Un fatto che risale al 14 giugno scorso e sul quale c’è ancora parecchia chiarezza da fare. Per questo motivo il sostituto procuratore Maurizio Bonaccorso ha disposto che venga eseguita una consulenza per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto; in particolare ci sarà da capire cosa possa avere causato la caduta del cancello e se ci possono essere state delle negligenze o incuria nella manutenzione. Dopodomani verrà assegnato l’incarico al consulente che la magistratura deciderà di nominare. Il bambino rimase ferito seriamente alla gamba e all’occhio tanto che ancora oggi è costretto a tenere una benda, ha difficoltà deambulatorie e non può togliere l’ingessatura; per diverso tempo è stato ricoverato a Palermo e continua a essere seguito periodicamente dai medici del “Di Cristina”.

Quel giorno di 5 mesi fa si era temuto il peggio per alcuni istanti; il piccolo fu accompagnato dai genitori in ospedale e perdeva sangue da un orecchio. I medici lavorarono parecchio per ridurre l’edema cerebrale e alla fine riuscirono a ridurre alcuni danni, soprattutto i rischi per la perdita della vista, sebbene il bambino non sia ancora completamente ristabilito. L’indagine, comunque, non è ancora chiusa e una volta che verrà completata la consulenza la Procura dovrà valutare se archiviare il caso o esercitare l’azione penale chiedendo quindi il processo per i tre indagati. Fin da subito i genitori del piccolo avevano denunciato l’accaduto chiedendo che si facesse luce sulla vicenda e hanno nominato come legale l’avv. Massimiliano Bellini. L’incidente aveva destato scalpore e commozione in città; molti abitanti della piccola borgata alle porte del capoluogo si erano anche riunite a pregare per il bambino pochi giorni dopo l’accaduto e non erano nemmeno mancate le critiche al Comune.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA