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Caltanissetta, bottiglie con acido muriatico nel parco Dubini

Di Giuseppe Scibetta |

CALTANISSETTA – Vandali in azione al parco Dubini, dove alcuni atleti che stavano facendo jogging hanno notato delle bottiglie con l’etichetta di acido muriatico che erano state svuotate all’interno di una aiuola collocata ad una cinquantina di metri dall’edificio dove è stato costruito l’ex sanatorio. Sono state le macchie nerastre rinvenute sul terreno che hanno destato la preoccupazione degli sportivi, i quali hanno avvertito il “113” al fine di accertare se quanto sparso dentro l’aiuola era acido muriatico oppure un liquido ancora più pericoloso.

«Ho avuto l’impressione – ha poi raccontato lo sportivo che stava facendo attività fisica e che ha avvertito i poliziotti – che erano una quarantina di bottiglie che potevano contenere al massimo mezzo o un litro di liquido, di origine incerta. Di sicuro mi sono preoccupato, ed è per questo che mi sono allertato, avvertendo i genitori dei bambini che stavano giocando nelle vicinanze. Perché seppellire queste bottiglie? Non lo so, di certo l’acido muriatico è un prodotto altamente corrosivo che, se può procurare ustioni alla pelle e, se a contatto degli occhi, danneggiare anche la vista delle persone. Coloro i quali hanno messo qui queste bottiglie sono veramente dei delinquenti e degli incoscienti …».

Ieri comunque sul posto è arrivata una pattuglia dei vigili urbani che ha posto sotto sequestro l’aiuola ed avviato delle indagini al fine di scoprire la natura del liquido trovato e per capire chi potrebbe averlo usato e perché poi (come è molto probabile) l’ha seppellito dentro l’aiuola. «E’ evidente che episodi di questo genere – ha poi detto il manager dell’Asp Carmelo Iacono – conferma il fatto che a volte i nisseni non si vogliono bene… Stiamo facendo di tutto per restituire il parco alla città e consentirne la fruibilità, e a questo fine abbiamo investito anche delle somme consistenti. Non ultima quella di settemila euro, impiegata nei giorni scorsi per ripulire le aiuole esistenti all’interno del parco e renderlo più vivibile in vista dell’acquisto dell’arredo. Un fatto simile non sconsiglierà di certo le persone a venirlo a frequentare, ma sicuramente rappresenta un episodio inquietante. Ci chiediamo chi vuole sabotare queste iniziative e non vuole che il parco diventi un patrimonio dell’intera città?».

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