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Pubbliservizi, spettro liquidazione. I sindacati: «Basta beghe politiche»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Presidente Ontario la Pubbliservizi è ormai nel baratro?

«Il baratro l’ha raggiunto nel 2015 e nel 2016. Oggi stiamo soltanto prendendo contezza di quel disastro».

La riunione in prefettura si è conclusa con una fumata nera?

«Io temevo già che la Regione non avrebbe fatto nulla. Ora non so tecnicamente e politicamente come stanno le cose, ma la realtà è che sino a oggi non ci sono i fondi per la Pubbliservizi».

Ma a questo punto cosa può succedere?

«Guardi, io sono già fuori tempo massimo. Abbiamo già tenuto tre assemblee dei soci nel corso delle quali ho esplicitamente detto che serve una ricapitalizzazione dell’azienda. Ora la legge mi impone senza indugio – una volta palesata la perdita del 2015 di un milione e mezzo sotto il capitale sociale – o di ricapitalizzare l’azienda oppure di metterla in liquidazione. Ribadisco senza indugio altrimenti ne rispondo io con i miei capitali e penalmente. Quindi due giorni fa ho riconvocato l’assemblea e nel corso della riunione ho detto che la Pubbliservizi si trova in uno stato liquidatorio».

E cosa le hanno risposto?

«In questo caso il sindaco metropolitano, Bianco, sta facendo l’impossibile per salvare la società. E a questo punto ho continuato a dare quel po’ di tempo che nei limiti del possibile è previsto dalla legge per poter dare la possibilità di effettuare la ricapitalizzazione. Ora in Prefettura ho detto che sono disposto ad andare avanti, ma mi devono dare i mezzi. E tecnicamente ci sono ancora delle strade, bisogna capire se è possibile percorrerle».

In che senso?

«Ho chiesto la ricapitalizzazione di un terreno già visionato di proprietà della città Metropolitana, già valutato dall’agenzia delle entrate, che mi potrebbe ripianare tutte le perdite e ricostituire il capitale sociale. Ho chiesto anche un contributo eccezionale di un paio di milioni di euro per poter rimettere i mezzi in moto e dare un piccolo supporto a tutti i fornitori che hanno creduto in noi. E poi sapere quanto mi possono garantire mensilmente per i servizi, cosa che ancora non sanno dirmi. Poi con la collaborazione dei sindacati si possono rimodulare tutti i contratti».

E dalla riunione che risposta è arrivata?

«Il ragioniere generale della città metropolitana ha detto che ne avrebbe parlato col sindaco per vedere se sono fattibili queste soluzioni o eventualmente studiare altre soluzioni per la salvezza della società».

Quindi un ulteriore rinvio…

«Esattamente».

Lei sino a che punto può attendere?

«Sino a quando me lo permette la legge…ma siamo arrivati. Se non mi daranno la ricapitalizzazione oppure non nomineranno un liquidatore sarò costretto a chiederlo al tribunale».

Intanto il sindaco Bianco, in una nota si dice pronto a guidare la protesta dei lavoratori a Palermo: «La Regione nella riunione in Prefettura ha comunicato che non può trasferire le risorse a cui la Città Metropolitana ha diritto. Tagli inaccettabili che in questi anni hanno avuto in questi mesi l’apice. Le città Metropolitane hanno avuto riduzioni dei trasferimenti che impediscono ai nostri enti di fornire servizi essenziali. Non abbiamo chiesto trasferimenti straordinari, ma quelli ordinari. La Pubbliservizi si trova in grande difficoltà ma se la Regione ci desse ciò che è dovuto avremmo la possibilità di ricapitalizzare con le nostre risorse, anche grazie al piano industriale, all’opera di risparmio e moralizzazione che abbiamo attuato col presidente Ontario. Abbiamo condotto una forte operazione di legalità e moralizzazione, rimuovendo persone e denunciando all’autorità giudiziaria. A questo punto sono pronto a guidare la protesta dei lavoratori a Palermo, purché essa sia civile, perché la Città metropolitana abbia ciò che le è dovuto».

Per la Cgil, la Cisl, L’Uil e l’Ugl invece bisogna dire basta «alle beghe politiche e lavorare insieme per salvare la società». Per i segretari territoriali Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci «Ad infrangere il sogno di ricapitalizzare o, quanto meno, di poter ricevere un contributo straordinario per sopravvivere è stato il dirigente generale del dipartimento Autonomie locali della Regione, Maurizio Pirillo, che ha confermato come allo stato attuale la Regione non ha nei capitoli risorse disponibili, se non quelle relative al trasferimento ordinario di 200 mila euro. La sorpresa più amara, però, è arrivata poco dopo quando Ontario ha comunicato di aver avviato la procedura di liquidazione. Un’attività che, adesso, porterà alla nomina di un liquidatore, mentre Schillirò ha spiegato che per l’immissione di nuovo capitale è necessario il pronunciamento del Consiglio dei ministri, visto che la Pubbliservizi ha chiuso tre bilanci consecutivi in perdita». «E’ giunto – continuano i sindacati – il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità davanti a 400 dipendenti che rischiano di essere licenziati. In questo senso, riteniamo grave l’assenza del sindaco Bianco che è scappato via in un momento così cruciale per le sorti della partecipata e di molte famiglie di questa città – proseguono gli esponenti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl -. Ed, allo stesso tempo, è di una gravità assoluta il fatto che ci sia stato nascosto fino ad oggi il procedimento liquidatorio attivato alla Camera di commercio. Le nostre preoccupazioni erano più che fondate, poiché eravamo consapevoli che ogni ipotesi di intervento sarebbe stata complicata. Ora la politica non può più sbagliare e, per questo motivo abbiamo rappresentato all’esponente dell’ufficio territoriale del governo l’impellenza di convocare un nuovo tavolo prefettizio cercando di coinvolgere nell’immediato i massimi livelli istituzionali regionali e nazionali, perché si possa trovare una soluzione comune».

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