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Il ricercatore di Vittoria che ha vinto tre ricorsi ma che ancora non insegna

Di Redazione |

Con lo scandalo dei concorsi truccatI all’Università di Firenze, il suo caso ritorna d’attualità. Giambattista Scirè, 42 anni, ricercatore di Vittoria, formatosi accademicamente proprio a Firenze, da anni lotta per avere riconosciuto un suo diritto, ovvero l’incarico presso l’Università di Catania per la cattedra di Storia contemporanea per un triennio.

Ma non è bastata né una sentenza del Tar di Catania che ha riscritto la graduatoria, poi confermata dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga); nei mesi è stato costretto a fare ricorso a un giudizio di ottemperanza sempre davanti al Tar che ha nominato un commissario ad acta (il prefetto di Catania) per eseguire quella sentenza che l’Università di Catania continua a non applicare.

Il suo concorso è stato vinto da un architetto e Scirè per ottenere giustizia è stato costretto ad avviare un lungo contenzioso giudiziario che dura da sei anni. A vincere quel concorso nel dicembre 2011 fu Melania Nucifora, che secondo i giudici amministrativi non aveva i titoli per firmare quel contratto al posto di Scirè, secondo classificato.

«Sono stato una vittima del sistema», dice il ricercatore che ha pubblicato diversi saggi con editori nazionali, e ancora oggi è disoccupato. «Ho sbattuto contro un muro di gomma, di me si sono occupati i grandi giornali, il mio caso è stato oggetto anche di interrogazioni parlamentari, ma non è successo nulla. Aspetto ancora – aggiunge – che mi riconoscano quel titolo giuridico, all’Università ho messo piede solo per tre mesi, poi basta».

Il suo concorso ha avuto anche un risvolto penale. La commissione esaminatrice lo scorso aprile è stata rinviata a giudizio dal Gip di Catania. L’accusa nei confronti dei professori Simone Neri Serneri, dell’università di Siena, Luigi Masella, dell’ateneo di Bari, e Alessandra Staderini, dell’università di Firenze, è di abuso di ufficio in concorso tra loro. Erano i componenti, scelti dall’ex rettore Antonino Recca, chiamati a giudicare i curricula dei candidati per un posto da ricercatore di Storia contemporanea nella sede di Ragusa dell’allora facoltà di Lingue dell’ateneo catanese.

La prima udienza di questo nuovo capitolo giudiziario, fissata per il 27 giugno, non si è tenuta per un difetto di notifica a uno degli indagati. Nel frattempo Scirè resta «in attesa di un’occupazione. Visto che dal 2012, invece di scrivere libri di storia come facevo prima, raccolgo carte sul mio caso», osserva.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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