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Liquami nel mare de Porto di Catania. Blitz Polizia in due cantieri navali

Di Redazione |

Catania – Il personale del Commissariato Borgo Ognina, all’interno del Porto di Catania ha controllato due cantieri navali regolarmente aperti e con personale dipendente impegnato nell’attività di specifica competenza. Da un’attenta osservazione e a distanza, sono state notate delle ampie macchie di liquami (olii e grasso) sul sedime portuale, rifiuti mal gestiti e alcuni lavoratori intenti ad effettuare saldature senza le dovute protezioni.

Ciò posto, è stata effettuata la ricognizione dei luoghi compresi in un’area di circa 200 metri quadri ed è stato controllato anche un container. In quella zona sono stati riscontrati oltre ad un’elevata quantità di materiale ferroso ed elettrico in pessimo stato di conservazione, in parte arrugginito e impregnato di oli e grassi da motore fuori uscenti e non bonificati, anche batterie dismesse, pneumatici usati, presenza di bidoni riciclati con all’interno liquidi/olii da motore ancora non identificati ed altri rifiuti. Fatto di rilievo è che buona parte di grassi e olii erano riversati per terra, quindi nel tempo sarebbero stati assorbiti dal suolo. E’ opportuno aggiungere che la pendenza del sedime portuale in direzione del mare, potrebbe determinare, in caso di pioggia, il versamento dei rifiuti sopra indicati direttamente in mare; fra l’altro la presenza di tracce di grasso da motore facevano ragionevolmente presumere la concretizzazione di un rischio ambientale. E’ stato anche rinvenuto un carrello elevatore in disuso e in pessimo stato di conservazione, probabilmente in attesa di demolizione.

Il titolare del cantiere, interpellato a tal riguardo, ha riferito di non avere ancora provveduto a smaltire determinati rifiuti per negligenza ed imperizia. Per lui è scattata una denuncia per gestione illecita dei rifiuti. La Polizia ha inoltre proceduto al sequestro penale dei rifiuti delle aree interessate alla raccolta e gestione illegale di detti rifiuti.  A seguire, è stato controllato un altro cantiere navale. Sul posto, sono stati sorpresi 2 dipendenti intenti ad effettuare lavori di saldatura senza i prescritti dispositivi di sicurezza. Inoltre, nei pressi dell’attività, quindi nel sedime portuale, è stata rinvenuta un’invasatura in acciaio di circa 12 metri quadri, lasciata lì da diversi mesi senza la prevista autorizzazione. Il proprietario si è giustificato, affermando di non avere uno spazio dove detenerla. Per tale motivo è stato indagato per il reato di invasione di terreni e per il reato posto a tutela dei lavoratori.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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