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Catania, l’omicidio al Fortino: voleva dargli una lezione e lo ha ucciso

Di Concetto Mannisi |

Sembra essere questa la pista privilegiata degli investigatori della sezione Omicidi della squadra mobile che da ieri lavorano ininterrottamente al caso. I poliziotti, anzi, avrebbero isolato anche alcuni “profili” di soggetti che potrebbero essere rimasti coinvolti in questa vicenda: la caccia è aperta e non è detto che non possa garantire risultati di rilievo già nelle prossime ore.

Tanto più che l’assassino di Enzo Valenti si è dimostrato tutt’altro che un killer professionista. Chi ha sparato, probabilmente, voleva impartire una lezione al rivale di turno. Ed ecco spiegato il perché di quell’unico colpo di pistola esploso all’angolo fra la via Palermo e la piazza Palestro. Un colpo che ha trapassato il braccio della vittima e che si è poi fermato nell’addome, risultando, forse al di là delle intenzioni, mortale.

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Il ragazzo sarebbe rimasto esanime sul selciato, dove è poi stato soccorso da alcuni passanti che lo hanno trasportato di gran carriera al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Una corsa inutile, però, visto che Enzo è spirato, nel nosocomio di via Plebiscito, poco dopo il ricovero.

Nessuno dei soccorritori, a quanto pare, sarebbe stato in grado di fornire elementi che potessero servire per chiarire quanto accaduto al Fortino. E la stessa zona in cui è avvenuto l’omicidio si sarebbe presto svuotata dopo la sparatoria, salvo poi ripopolarsi ieri mattina, quando i rilievi della polizia si erano già conclusi. Anzi, sembra che proprio là dove è caduta la vittima un ambulante abbia pensato di piazzare la propria merce, nascondendo, di fatto, la macchia di sangue lasciata dallo sfortunato ragazzo e i segnali dei rilievi degli investigatori. Come dire che la vita continua e che si deve andare avanti.

Vanno avanti anche i poliziotti della squadra mobile, impegnati nel tentativo di ricostruire gli ultimi momenti della vita di Enzo Valenti e di appurare, magari attraverso il contributo dei parenti dell’ucciso, se il ventunenne avesse un appuntamento con qualche persona in particolare.

In merito a ciò, al momento nulla filtra. Ma, come detto, fors’anche con l’aiuto di alcune telecamere di videosorveglianza installate nella zona, nelle prossime ore potrebbero non mancare le sorprese. Attese, attesissime dai familiari del ragazzo, che hanno presidiato il Vittorio Emanuele fino a notte fonda.

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