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Pronto soccorso Policlinico, Tamburino: «Un errore rinviarne l’apertura»

Di Giuseppe Bonaccorsi |

A riproporre il nodo due giorni fa è stata la Cgil, col suo segretario generale Giacomo Rota che, prendendo spunto anche dalle dichiarazioni di alcuni esponenti istituzionali, ha collegato l’apertura del Policlinico con quella del nuovo San Marco. «Riteniamo – ha detto Rota in una nostra intervista – che solo con l’apertura sincronizzata di Policlinico e San Marco la parte sud della città manterrà il livello di assistenza sanitaria». Rota ha poi spiegato quali siano i timori del sindacato sulla complessa operazione che a breve cambierà i connotati alla sanità di emergenza della città. «Temiamo che si proceda con una scorciatoia, chiudendo l’Ove per aprire il Policlinico in attesa che si avvii il San Marco. E poi alla fine ci ritroviamo ad aprire il San Marco tra 3, 4 anni…».

Adesso sul delicato tema arriva la provocazione del professore Corrado Tamburino che ha già avviato il count down per il trasferimento definitivo del suo reparto di Cardiologia dal Ferrarotto alla nuova sede del Policlinico. Tamburino che ritiene dannoso per la città non dotarsi per tempo di un pronto soccorso di ultima generazione – dotato di due tac , un angiografo, due centri di radiologia e due obi – spiega che la soluzione è semplice e a portata di mano: «Come fare? – dice -. Basta procedere con le assunzioni destinate per aprire il dipartimento di emergenza del San Marco e destinarle temporaneamente al Pronto soccorso dell’Ove, per consentire al personale dell’attuale p.soccorso del Vittorio di avviare il trasferimento al Policlinico ed aprire così il nuovo reparto».

Sembra «l’uovo di Colombo», ma il ragionamento del prof. di Cardiologia fila liscio. Alcune settimane fa è stata annunciata, prima dall’assessore reg. alla Salute, Ruggero Razza e poi dalla direzione del Policlinico, retta dal manager Paolo Cantaro, la soluzione al nodo dell’organico dell’ospedale di Librino. Si procederà ad assumere a tempo determinato, prelevandoli da graduatorie già stilate, una sessantina di medici per destinarli ai reparti del dipartimento di emergenza del nuovo S. Marco. Tamburino quindi inverte l’ordine dei fattori spiegando che «il risultato non cambia»: «Quando sarà pronto il Pronto soccorso del Policlinico il personale dell’Ove che oggi è destinato a trasferirsi in via S. Sofia sarà sostituito dal personale a tempo che sarà assunto per aprire il San Marco. Così avremo due pronto soccorso operativi, sia il nuovo del Policlinico che quello del vecchio Ove. Poi quando tutte le procedure per l’apertura del San Marco saranno ultimate allora questo personale dell’Ove sarà trasferito insieme agli altri reparti a Librino». L’operazione, ha spiegato ancora il professore, consentirà di non ritardare l’apertura di un Pronto soccorso di ultima generazione (perché altrimenti qualcuno dovrà assumersene le responsabilità) e allo stesso tempo si farà fronte a quelle che possono essere le conseguenze sociali di una chiusura del Vittorio senza l’apertura del S. Marco. Tamburino poi annuncia come non più rinviabile il trasferimento di Ematologia, Cardiologia e Cardiochirurgia dal Ferrarotto al «serpentone» del Policlinico, spiegando che per il 10 febbraio è già tutto pronto per l’inaugurazione del reparto alla presenza delle massime autorità sanitarie. E aggiunge che il problema sollevato per il trasferimento di questi reparti dal centro città al Policlinico non si pone: «la differenza in materia di assistenza – ha puntualizzato – la fa il 118 non le distanze…».

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