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Studenti Erasmus a Catania: «Ecco perchè abbiamo scelto questa città»

Di Pierangela Cannone |

Catania – Provengono da 18 Paesi europei e si aggiungono ai 145 ospiti del primo settembre, portando a 219 la cifra dell’internazionalizzazione in entrata dell’Ateneo per l’anno accademico in corso: sono i 74 nuovi studenti “incoming” dell’Erasmus, accolti ieri durante il tradizionale appuntamento con il Welcome Day.

I dati relativi all’internazionalizzazione dell’Università, anche se ancora in fase di elaborazione, evidenziano un trend positivo per la mobilità in entrata e in uscita, così come sottolineato durante l’incontro dalla coordinatrice istituzionale Erasmus Adriana Di Stefano. Ma quali sono i motivi per cui dall’estero si sceglie il nostro Ateneo? E com’è vista la Sicilia, Catania, oltre i propri confini territoriali? «Siete divertenti – esclama Miriam Haberfehlner, austriaca – e questo piace molto. Siete di larghe vedute e famosi per la dieta mediterranea». A fare compagnia a Miriam in questa “avventura” è l’amica e collega Laura Lenz: «Siamo qui da tre giorni, ma già questa estate siamo venute a perlustrare la città e le opportunità. Abbiamo compreso le difficoltà occupazionali, ciònonostante c’è del buono da imparare». Si sceglie Catania non solo per completare l’esperienza di studio, ma anche per accedere ai tirocini formativi. Come Emeline Bastide, francese, che studia Lingue: «L’ambiente e le persone sono calorose – dice – mi trovo bene. Il vantaggio dell’Erasmus è che ci si può incontrare con la gente di tutto il mondo. Come immagino il mio futuro? Non lo so ancora. Mi piacerebbe fare una magistrale in Italia. Magari tornerò in Sicilia, a Catania. L’italiano è una lingua rara e conoscerla può rivelarsi un vantaggio in vista di una prospettiva occupazionale nel settore turistico: gli italiani, oggi, sono sparsi in tutto il mondo». «Desidero diventare una mediatrice culturale», afferma Denisa Juristová, slovacca. «Starò circa quattro mesi e alloggio in un ottimo appartamento, grazie ai suggerimenti dell’associazione Aegee. Se mi piacerebbe restare qui? Non c’è lavoro, ma proverò a trarre il meglio da questa esperienza». Nina Gunell, finalndese, studia Fisica e vuole conoscere la cultura siciliana: «Nutro l’intenzione – dice – di tornare dopo avere completato gli studi in Finlandia. Spero di potere costruire il mio futuro in Italia». La stessa prospettiva la nutre l’ungherese Tamás Koszta: «Studio italianistica. Sono stato tante volte in Italia, ma anche in Sicilia. Vorrei insegnare italiano e non escludo di farlo proprio qui. Perché l’Erasmus? Per migliorarmi».

Alla giornata di accoglienza, promossa dall’Ufficio Mobilità internazionale (Umi) – sono intervenuti anche il rettore Francesco Basile, il delegato per l’Area Mediterranea Rosario Sinatra, il presidente dell’Ersu Catania Alessandro Cappellani e il dirigente dell’Area della Didattica Giuseppe Caruso. «Per noi è un piacere accogliervi – esordisce il rettore nel suo intervento in inglese – ed è anche un onore che abbiate scelto il nostro Ateneo, il più antico in Sicilia e tra i più antichi in Italia». «Colgo l’occasione per invitare i nostri studenti – aggiunge Sinatra – a scegliere, per un periodo di studio e ricerca all’estero, uno dei tanti Paesi del Mediterraneo già partner del nostro Ateneo. Invito inoltre i nostri docenti ad impegnarsi per l’attivazione di nuovi accordi con i Paesi di quest’area affinché l’Università di Catania diventi un’istituzione trainante per il suo sviluppo». A seguire, la coordinatrice dell’Umi Cinzia Tutino ha illustrato i due progetti pilota dell’Università di Catania “Housing Anywhere” e “Traineeship”, la funzionaria Umi Nicoleta Pascu ha illustrato i vari aspetti amministrativi del programma, mentre la docente Rosaria Sardo, coordinatrice scientifica della Scuola di Lingua e Cultura italiana del dipartimento di Scienze umanistiche, ha parlato delle attività della scuola e dei corsi di italiano attivati per gli studenti stranieri. I rappresentanti delle associazioni studentesche Aegee ed Esn, infine, hanno illustrato le attività extra-accademiche da loro organizzate per gli “Erasmus”.

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