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Scandalo rifiuti, Cocina-Bianco-Liotta: le telefonate sulla dirigente della discordia

Di Redazione |

Catania – L’inchiesta sui rifiuti a Catania denominata “Garbage Affair” continua a suscitare un grande interesse nell’opinione pubblica che s’interroga sulle responsabilità, sui ruoli e sugli ulteriori sviluppi di una vicenda che è in pieno svolgimento e che ha suscitato una forte eco in città. Da domani intanto il via agli interrogatori, cosiddetti di garanzia, delle persone arrestate venerdì scorso.

Vi proponiamo due brevi telefonate intercorse (era l’anno 2015) tra l’ing. Salvatore Cocina, ex direttore della direzione Ecologia e Ambiente del Comune di Catania (dal novembre 2014 al novembre 2015) e la dottoressa Antonella Liotta, direttore generale dello stesso Ente; e tra lo stesso Cocina e il sindaco del capoluogo etneo Enzo Bianco.

Specifichiamo che non sono intercettazioni ambientali e/o prove frutto di indagini della magistratura su fatti di rilevanza penale, bensì si tratta di registrazioni audio, recapitatici molto tempo fa e mai utilizzate, perché non ritenute di pubblico interesse e non configurabili come documenti giornalistici a sostegno di fatti di pubblico interesse.

A distanza di tempo il quadro è cambiato e oggi i due file audio rientrano in ambito di interesse giornalistico come prova documentale di interesse pubblico nel quadro delle testimonianze rese proprio dall’ing. Cocina, poi dimessosi dall’incarico, per quelle che egli indicò come controversie su alcuni punti relativi alla gestione della raccolta dei rifiuti in città, nello specifico sulle penalità da adottare in caso di inadempienze o irregolarità verso chi era preposto al servizio.

In particolare evidenzierebbero quelle che sarebbero state le controversie in atto tra Cocina e il sindaco Enzo Bianco sul ruolo di una dirigente (Luisa Balsamo – ex responsabile servizi esternalizzati e dirigente del terzo servizio “servizi N.U. e rapporti con la S.R.R.) come emerso anche tra le testimonianze rese nell’ambito dell’inchiesta “Garbage Affair” eseguita dalla Dia e coordinata dalla Procura che ha coinvolto alcuni funzionari di primo livello del Comune di Catania.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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