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Esplosione a Catania, sott’accusa un flex: «Ma è impossibile, vigili preparati»

Di Redazione |

Al centro dell’attenzione in queste ore c’è l’uso della motosega (nella foto di Roberto Viglianisi) che, secondo alcuni, avrebbe potuto provocare la scintilla che avrebbe poi dato il via all’esplosione. Una ipotesi che però – la dinamica è al vaglio degli esperti della Procura – appare inverosimile non soltanto perché i vigili del fuoco da questo punto di vista sono anche super esperti, ma anche perché, secondo i primi rilievi, l’esplosione si è verificata all’interno del magazzino e non nel punto dove i vigili del fuoco stavano operando.

«Non esiste, non è possibile – spiega infatti all’Ansa Andrea Platania, 65 anni, da cinque in pensione dopo 40 al lavoro da caposquadra dei vigili del fuoco a Catania – perché era una squadra preparata e ogni vigile del fuoco sa che non si usa in questi casi. Lo hanno visto prendere la motosega e hanno fantasticato, è tutto un film di fantascienza che qualcuno ha costruito».

«E’ pazzesco, da querela – aggiunge mentre con altri colleghi aspetta notizie sui due pompieri ricoverati all’ospedale Garibaldi – hanno visto prendere la motosega e hanno pensato che l’abbia poi usata, mentre in realtà la stava semplicemente spostando. I colleghi stavano utilizzando l’esplosimetro, un apparecchio che serve a misurare la percentuale di rischio esplosioni, quando c’è stata la deflagrazione da dentro verso fuori. Sono stati vittime innocenti e incolpevoli di quello che è accaduto dentro la palazzina».

La squadra spiegano i vigili del fuoco era intervenuta per la segnalazione da parte di una persona presente sul posto di una fuga di gas nel centro storico cittadino, in via Garibaldi.

La squadra di cinque uomini, dotati di esplosimetro, si è avvicinata all’ingresso dell’attività e, constatando la presenza del titolare all’interno, si apprestava ad entrare, quando veniva investita dall’esplosione. I vigili del fuoco hanno precisato “che non emergono al momento elementi che indichino un innesco provocato dall’esterno per l’uso di attrezzature da parte dei vigili del fuoco. Sono in corso gli accertamenti per stabilire la dinamica dell’evento”.

Nella deflagrazione hanno perso la vita i vigili del fuoco Dario Ambiamonte di 40 anni e Giorgio Grammatico di 36 anni, oltre al titolare dell’attività. Sono rimasti feriti in modo grave il caposquadra Marcello Tavormina e il vigile Giuseppe Cannavò, ricoverati all’ospedale Garibaldi di Catania. Il capo del corpo nazionale Gioacchino Giomi è arrivato questa mattina a Catania per portare il conforto ai familiari delle vittime e per visitare i colleghi feriti.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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