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Catania, «ci si vede alla fontana…»: l’«acquasantiera» diventa luogo cult

Di Andrea Magrì |

Una volta c’erano via Monfalcone, via Asiago, la Tavernetta, il Cristo Re, il bar Italia, i muretti di Aci Trezza. Punti di ritrovo, “comitive” (come si diceva allora), che rappresentavano un “cult” per i ragazzi catanesi, per la “bella gioventù”, per coloro che vivevano (e si godevano) la città.

Il mondo è cambiato, la città pure, così come gli adolescenti, che adesso scorrazzano per le strade con motorini, scooter e macchinette di ogni tipo. Non esistono più i “luoghi simbolo”, ci sono solo grandi assembramenti di ragazzi distribuiti in vari punti della città. Uno di questi, udite udite, si trova in uno dei posti che, in molti, hanno bistrattato e sbeffeggiato nelle ultime settimane. Ovvero la famosa fontana del Tondo Gioeni.

Sabato sera, passata la mezzanotte, sulla circonvallazione una lunga fila di auto che cominciava dall’imbocco della bretella proveniente da via Vincenzo Giuffrida. Incidente? Macchina in panne? No, posteggio selvaggio proprio nel tratto che costeggia la cosiddetta “acquasantiera” (come l’hanno definita i “lisci” catanesi sui social).

Sul “palco” della fontana, ragazzi, giovani adulti e anziani che sostavano per ammirare il nero del basalto lavico, il rosa dei marmi di Custonaci, il bianco della pietra comisana. Il tutto condito dall’immancabile selfie, davanti “l’acqua a linzolu”. Con la conseguenza che la fila si ingrossava, il Tondo Gioeni scoppiava di auto in colonna e la circonvallazione si riappropriava del pregiato titolo di “strada maledetta”. E’ proprio vero: tutto cambia, ma nulla cambia davvero….COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA