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Chiusura della discarica Tiritì: ora si attiva anche il Parlamento Ue

Di Redazione |

BRUXELLES – Il Parlamento europeo scriverà alle autorità regionali siciliane per chiedere spiegazioni riguardo alla situazione della discarica di Tiritì del comune di Motta Sant’Anastasia, nella città metropolitana di Catania, per comprendere le tempistiche relative a una sua possibile chiusura e per capire quali rischi ci siano per la salute umana.

L’iniziativa parte dalla commissione Petizioni dell’Eurocamera, che oggi ha discusso la petizione presentata dal comitato ‘No discaricà di Misterbianco. A causa di alcuni disguidi legati alla comunicazione, gli autori della petizione non erano presenti in aula, ma il tema è stato comunque affrontato dagli eurodeputati e dalla Commissione europea, che ha ricordato la sua analisi in corso sul piano regionale di gestione dei rifiuti per la Regione Sicilia.

«L’Arpa ha compiuto un monitoraggio sulle emissioni di gas nella zona e ha rivelato valori certamente superiori alla norma, almeno sul biogas», ha detto l’europarlamentare Michela Giuffrida (Pd). «La situazione descritta è di degrado e pericolo per la salute delle persone», ha denunciato Eleonora Evi (M5S), alla quale ha fatto eco il collega di partito Ignazio Corrao: “l’aria in quella zona è irrespirabile. Questi cittadini vivono all’interno dell’Ue in condizioni di vita assolutamente inaccettabili». Ad oggi l’Italia ha quattro procedure d’infrazione aperte relative ai rifiuti. Due di queste sono già finite davanti alla Corte di giustizia Ue e finora sono costate all’Italia quasi 230 milioni di euro di multa.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA