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Una tedesca in missione per liberare l’Isola dai cumuli di spazzatura

Di Nino Arena |

La signora Susi Laubstein, tedesca che da due anni vive felicemente ad Acireale con la famiglia, lo dice con candore mediterraneo, ma soprattutto, con risolutezza tutta germanica non si perde d’animo e riserva, a questa Terra che ha adottato e che l’ha adottata, un’attezione e una dedizione che molti dei suoi figli naturali neppure immaginano di poterle dedicare.

Più giorni alla settimana, “esplora” strade e spazi e sceglie – sulla base del potenziale fascino dei luoghi e della loro bruttezza indotta per mano dell’uomo – i posti in cui praticare quello che, nella bella mail inviata alla nostra redazione, ha definito “volontariato ambientale”.

In altre parole la signora Susi si arma di busta, pinza e bastone e parte in “missione”: ripulisce i posti prescelti raccogliendo una cartaccia dopo l’altra e tanti, troppi oggetti in plastica. Poi getta il contenuto della sacca nel più vicino cassonetto e ricomincia.

Non le riesce facile, talvolta, passare inosservata o evitare di stupire chi la osserva: «Era sorpreso – racconta nella mail indirizzata alla redazione – un anziano signore che mi ha vista al lavoro. Meravigliato, ha guardato fuori dal finestrino della sua vettura, ha percorso un altro giro nella rotonda: c’è davvero, avrà pensato, una persona là, sull’isola spartitraffico? C’ero e stavo raccogliendo tanti rifiuti con una pinza, riponendoli poi in una grande borsa.

«Talvolta – nota la signora Laubstein – anche i pochi operatori ecologici della città sono impegnati nella stessa attività, ma io sull’isola spartitraffico non indosso alcun abbigliamento da lavoro, né il giubbotto catarifrangente. Quando quel signore si è fermato vicino e ha chiesto perché stessi raccogliendo i rifiuti ho spiegato che tutta quella spazzatura deturpa la bellezza dell’isola».

Il suo più grande avversario è la plastica: «Aumenta ogni giorno e – spiega – ciò dipende anche dal fatto che la plastica si degrada molto lentamente». Avverte: «Anche quando l’occhio umano non le distingue più, queste particelle sono ancora presenti… Una cosa è però già ben chiara: dei rifiuti che oggi gettiamo via sventatamente, non potremo liberarci più tanto presto». E consiglia: «Varrebbe la pena che ognuno desse il suo piccolo contributo. Non è mai troppo tardi per rimuovere la spazzatura e, per quanto possibile, per cercare di non produrne dell’altra».

Se qualcuno, infine, le chiede quale sia il suo più grande desiderio, risponde: «Vorrei, per il bene di questo meraviglioso Paese, che nessuno gettasse più via negligentemente i rifiuti, vorrei che ciò fosse già spiegato ai bambini e che gli adulti dessero il buon esempio».

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