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Volo di rientro dall’Argentina “odissea”, compagnia condannata a risarcire famiglia di Grammichele

Di Redazione |

Il giudice di pace di Caltagirone ha condannato, dopo un ricorso della Confconsumatori Sicilia, una compagnia aerea europea per “un caso di prepotenza” nei confronti di una famiglia di Grammichele.

Quest’ultima aveva acquistato i biglietti per un viaggio da Roma a Buenos Aires andata e ritorno, via Madrid, e i biglietti Catania-Roma per prendere il volo internazionale. Al momento del rientro al check-in nell’aeroporto di Buenos Aires un presunto intoppo “burocratico” aveva fermato moglie e madre, di cittadinanza paraguayana, ma residenti in Italia da moltissimi anni con la donna sposata con un cittadino italiano, alla quale in un primo tempovveniva negato l’imbarco. Secondo quanto riferito dal personale della compagnia, essendo in possesso di passaporto extracomunitario (paraguayano), essa non poteva entrare in Europa se non avesse avuto anche un biglietto di ritorno in Argentina. E ciò nonostante fosse in possesso di regolare titolo di viaggio, ed anzi era certo che proveniva già dall’Italia. Posto che sul momento, nonostante le ovvie rimostranze, non si veniva a capo di nulla, la signora, pur di tornare a casa, ha così acquistato un biglietto di ritorno in Argentina per 1200 euro che, ovviamente, poi, non è stato utilizzato. Ma i problemi, tuttavia, non erano finiti. Come racconta in una nota la Confconsumatori infatti, la stessa Compagnia aerea, senza avvertire i passeggeri aveva pure cancellato il volo da Madrid a Roma, sostituendolo con una altro partito oltre due ore dopo, causando la perdita della coincidenza per Catania.

I viaggiatori sono stati così stati costretti a trascorrere l’intera notte in aeroporto a Roma, al freddo (la disavventura si è verificata in gennaio) e senza nessuna assistenza né informazione. Il mattino successivo hanno preso il treno per rientrare a Catania, non avendo più la disponibilità economica per acquistare altri biglietti aerei, a causa della spesa non prevista per l’acquisto di quel biglietto ulteriore preteso dalla Compagnia aerea.

Il Giudice di Pace di Caltagirone, Susanna Lodato, ha innanzitutto ritenuto del tutto arbitrario il comportamento della Compagnia aerea che aveva negato l’imbarco alla signora, senza neanche consultare l’Autorità di frontiera. Inoltre, in merito alla riprogrammazione del volo da Madrid a Roma, ha ritenuto la violazione del Regolamento Comunitario che dispone precisi doveri di informazione e assistenza in capo ai vettori aerei comunitari. La sentenza ha imposto alla Compagnia il rimborso integrale dell’inutile acquisto dell’ulteriore biglietto per la signora, e la condanna in favore di tutti i passeggeri della compensazione pecuniaria prevista in caso di ritardo e del risarcimento dei danni non patrimoniali e esistenziali per gli ovvi disagi causati.

«Ancora una vittoria in materia di trasporto, e di trasporto aereo in particolare,- hanno dichiarato gli avvocati Carmelo Calì presidente di Confconsumatori Sicilia, e Maurizio Mariani che ha assistito giudiziariamente i viaggiatori – dove l’agguerrita concorrenza commerciale tra Compagnie induce quest’ultime a comportamenti che, oltre a non tener conto delle chiare regole scritte come la Convenzione di Montreal e i Regolamenti Comunitari, calpestano i diritti propri degli utenti».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA