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CamCom del sud-est, c’è il via libera: l’assessore Lo Bello dovrà insediarla

Di Francesco Nania |

«I rappresentanti delle altre Regioni erano più interessati a difendere i loro territori che a dare ascolto alle nostre istanze – spiega l’ex vice presidente della Camera di Commercio di Siracusa, Pippo Gianninoto, tra i promotori del comitato contrario all’accorpamento – è stata vanificata la battaglia di un territorio che temiamo possa essere penalizzato». Dopo la sospensione dell’insediamento del nuovo consiglio camerale, tocca nuovamente all’assessore regionale alle Attività produttive, Mariella Lo Bello, indire una nuova convocazione per l’insediamento del consiglio direttivo non prima della ratifica da parte del Consiglio dei ministri.

«L’esito della conferenza Stato-Regioni è sorprendentemente positivo – dice Pietro Agen, presidente uscente della camera di commercio di Catania – dopo tutti questi mesi in cui si è discusso solo di posti invece che di prospettive. È un parere chiaro che taglia le gambe a mistificazioni e giochetti. Adesso possiamo cominciare a parlare di programmi».

Sulle preoccupazioni espresse in questi mesi sulle ipotesi di vassallaggio di Siracusa e Ragusa, Agen rassicura: «Sono entusiasta dell’accorpamento ma non perché Catania possa fare qualcosa per Siracusa e Ragusa, ma perché tutt’e tre faranno sistema. Voglio ricordare che insieme con Ivan Lo Bello sostenevamo che una grande sinergia fra porti, aeroporti e con la promozione dei prodotti all’estero ci poteva far fare quel salto di qualità che da soli non potevamo. È un’occasione stupenda che non possiamo sprecare». E poi azzarda: «Cambiamo il nome alla camera di commercio – dice Agen – facciamo un unicum con barocco, cultura greca, Etna un nome che però richiami all’unità nella diversità». Un discorso che non convince Gianninoto: «Non facciamo confusione. L’idea del distretto del Sud Est è una governance tra rappresentanti dei comuni, delle province e delle camere di commercio, insieme per gestire un’area vasta in cui i protagonismi vengono esaltati con piano strategico di sviluppo. In questo modo c’è una camera di commercio che tira le altre due, mentre gli altri enti rimangono slegati».

«È stata messa la parola fine a una querelle portata irresponsabilmente avanti da tempo a discapito del territorio e delle aziende – afferma Sandro Romano, presidente di Confcommercio Siracusa – attendiamo la convocazione da parte dell’assessore regionale per poterci presentare con un programma articolato, basato su due piani che tenga conto per primo della situazione economica e patrimoniale degli enti camerali accorpati per garantire a tutto il personale in servizio e in quiescenza quella serenità che gli è dovuta».

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