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Guida Michelin: “stelle” a 14 ristoranti siciliani

Di Redazione |

Sono quattordici i ristoranti siciliani inseriti nella celebre guida Michelin Italia 2018, alla 63esima edizione. Nessuna new entry ma piuttosto conferme dei risultati conquistati nella precedente edizione.

Sono 4 i ristoranti ad avere raggiunto le due «stelle»

Il primo è La Madia di Licata del suo celebre chef Pino Cuttaia. Questo ristorante è ormai tappa imperdibile per chi ama la cucina e ormai è diventata anche una sorta di attrattiva turistica per il centro balneare della provincia di Agrigento. Per la Madia la seconda stella è stata confermata.


Poi c’è il Principe di Cerami a Taormina ubicato in un ex convento diventato albergo – il San Domenico – e che ha quale chef Massimo Mantarro. Il tutto in una location di grande fascino con le sue sale interne o, d’estate, nella sua bellissima terrazza che dà sul golfo. Una vista incantevole e un ristorante di primissimo piano, tra i migliori quattro di tutta la Sicilia secondo la Guida Michelin.


Due stelle anche per il “Duomo di Ragusa” che si trova nei pressi del Duomo di San Giorgio. Lo chef è notissimo: Ciccio Sultano


Sempre a Ragusa c’è Locanda di Don Serafino che si trova tra le rocce dell’antica Ibla. Lo chef è Vincenzo Candiano. Di primn’ordine anche la cantina, così come la romantica camera ricavata al piano superiore con giardino e idromassaggio privati.


I ristoranti premiati, invece, con una ”stella” sono dieci

Il Coria di Caltagirone che si trova nel suggestivo centro storico della città delle ceramiche. La cucina è un omaggio ai migliori prodotti isolani. Gli chef sono Domenico Colonnetta e Francesco Patti cresciuti professionalmente nel ristorante il Duomo di Ragusa Ibla insieme alla corte di Ciccio Sultano. Nel 2008 decidono di intraprendere una nuova esperienza, aprendo un ristorante tutto loro a Caltagirone.


Premiato con una stella anche lo Shalai a Linguaglossa. La cucina è gestita dal giovane primo chef Giovanni Santoro, specializzato nella ricerca di piatti autentici e originali del territorio locale etneo ed accompagnati da un’accurata selezione di vini provenienti dalle terre del Vulcano.


Una stella anche al Signum a Salina. Lo chef è Martina Caruso, un talento della scena culinaria eoliana.


Il Cappero a Vulcano ha la terrazza con con vista sui faraglioni di Lipari. Il ristorante è ospitato nel Therasia Resort Sea & Spa. Lo chef è il palermitano di 29 anni Giuseppe Biuso.


La Capinera a Taormina inaugurato nel 2002 da Pietro D’Agostino. La Capinera – 35 posti a tavola – è un must per tutti coloro che sono alla ricerca di una cucina orgogliosamente siciliana. Con una brigata di 8 elementi, Pietro crea piatti di grande armonia, avvalendosi dei migliori prodotti del territorio come la ricotta e i formaggi dei Monti Nebrodi, il salame di Brolo, le lenticchie di Ustica, le mandorle di Noto, il pistacchio di Bronte, il cioccolato di Modica, i capperi di Salina, il limone di Interdonato


Una stella anche ai Pupi a Bagheria. Nato nel 2009 lo chef è Tony Lo Coco. I tavoli sono in e cristallo risaltano su un originale pavimento in pietra lavica in questo piccolo ristorante di eleganza moderna e minimalista, dove lo chef rielabora con ottima tecnica e fantasia numerose ricette della tradizione isolana. Il tutto nel massimo rispetto per la purezza dei sapori.


Il Bye Bye Blues a Palermo è un altro dei ristoranti premiati. Aperto nel 1991 da Patrizia Di Benedetto, grande appassionata di cucina, e Antonio Barraco, esperto sommelier e barman. Nel 1997, il ristorante consegue il premio dalla guida de L’Espresso come migliore pasticceria di ristorante d’Italia e, nel 2010, arriva la tanto agognata stella Michelin, riconoscimento – quest’ultimo – che per molti rappresenta un punto d’arrivo e che è stato confermato.


il Bavaglino a Terrasini, aperto nel 2008 ed e’ sul lungomare di Terrasini, proprio nel punto in cui inizia e si snoda verso il porticciolo turistico. Lo chef è Giuseppe Costa, 35 anni, di Alcamo. Ha lavorato in Trentino, a Bruxelles e nella costiera amalfitana, a Milano con Carlo Cracco. Poi è tornato in Sicilia . Matura, poco alla volta, l’idea del suo ritorno in Sicilia, il mare, il sole, e la sua terra dove ama ogni cosa, dai colori ai profumi e da dove era partito. E’ qui che vuole esprimere tutto ciò che ha appreso e fare conoscere la sua passione per la cucina attraverso i prodotti della propria terra. 


Una stella anche all’Accursio a Modica di Accursio Craparo, chiamato il “il cuoco delle due Sicilie” perché ha viaggiato dell’ovest e quella dell’est, zone della nostra regione ognuna delle quali una propria storia e separano da mille contraddizioni e diverse anche nella cucina.


La Fenice a Ragusa è stato aperto nel 1957 quando Giorgio Malandrino (padre dell’attuale patron Mauro) ha avviato l’attività di pasticciere. Si chiama così dal 2002, dall’idea di trasformare una delle location in ristorante permanente. Claudio Ruta, chef stellato, è l’anima pulsante e custode indiscusso dei segreti della cucina del ristorante La Fenice.

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