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Vendemmia da ottima annata con raccolta anticipata in tutta l’Isola

Di Mariza D’Anna |

Intanto s’inizia in questi giorni con il Grillo e il Nero d’Avola imbottigliati solo con l’etichetta di una delle Denominazioni di origine controllata presenti in Sicilia. E questo perché il mese scorso il ministero delle Politiche agricole ha approvato la modifica del disciplinare della Igt “Terre Siciliane” che esclude la possibilità di produrre ed etichettare vini Igt Grillo e Igt Nero d’Avola.

I produttori sono tutti sulla stessa lunghezza d’onda, ottimisti per un’annata che si preannuncia molto soddisfacente. «Le alte temperature, soprattutto in alcune aree più costiere e dove non è possibile l’irrigazione di soccorso, potrebbero causare una riduzione più marcata – dice Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia -ma le uve sono sane ed integre e questo ci fa sperare in una ottima annata. La raccolta dell’uva è già cominciata nell’ultima settimana di luglio con il Pinot grigio, con un anticipo di circa una settimana. È molto probabile che l’anticipo si mantenga anche per la raccolta delle altre varietà che seguiranno». I coltivatori parlano in termini di normalità e regolarità nell’andamento vegetativo delle vigne: le scarse piogge di quest’anno non sembrano aver influito sui vigneti, qualche lieve disagio si è rilevato in alcune limitate aree della Sicilia.

E i tempi anticipati della vendemmia riguardano tutta la regione. «La vendemmia si è presentata con una settimana circa di anticipo e si prospetta di ottima qualità – dice Damiano Fici, Cantine Europa -. Il caldo eccessivo, che ha accelerato i tempi di maturazione, pare non avere arrecato danni. Temiamo le conseguenze di temperature eccessive che potrebbero protrarsi ad agosto, e inficerebbero la qualità delle uve. Quanto alla quantità, pare prospettarsi una diminuzione di circa il 10-15%».

«La mia percezione è che le vigne siano in condizioni perfette, anche se credo che la vendemmia partirà con 4 o 5 giorni di anticipo rispetto all’anno scorso», dice Carmelo Bonetta, produttore di Baglio del Cristo di Campobello di Licata. «Qui godiamo di escursioni termiche interessanti, e poi ci sono i terreni gessosi che hanno una straordinaria capacità di trattenere l’acqua delle precipitazioni invernali e primaverili. Qualche varietà precoce, come lo Chardonnay, verrà probabilmente raccolto un po’ prima. Per quanto riguarda i rossi è tutto nella norma, poiché questa varietà è abituata a questo tipo di clima. Il Grillo è protetto dalle foglie che sono molto rigogliose. Per noi questa è un’annata stupenda».

«Grazie alle ottime condizioni climatiche lo stato sanitario delle uve è ottimo – commenta ancora Francesco Cucurullo dell’azienda Masseria del Feudo nel Nisseno -. La stagione si presenta ordinaria. La siccità di questi ultimi mesi ha costretto ad effettuare irrigazioni di soccorso per evitare una considerevole riduzione della resa come è accaduto l’anno scorso. Quest’anno abbiamo iniziato in anticipo e siamo riusciti a bilanciare gli effetti della mancanza di precipitazioni. In Sicilia centrale, in collina, ci sono forti escursioni termiche: tutto ciò lascia trasparire una vendemmia con livelli di acidità abbastanza interessanti».

Salvatore Vitale, della cooperativa La Vite di Riesi: «Avremo una buona vendemmia, le uve sono integre e sane. Le piogge primaverili hanno fatto bene alle piante la cui vegetazione è in ottime condizioni. Per i nostri produttori si annuncia un leggero aumento della quantità di uve rispetto all’anno scorso, siamo tornati nella normalità».‎

Intanto si è aperta ieri a Borgo Guarini, nell’entroterra trapanese, la vendemmia di Firriato che inizia con la raccolta dello Chardonnay: l’ultima raccolta tra la seconda e la terza decade d’ottobre verrà completata nella Tenuta di Cavanera sull’Etna con il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio.

«A oggi sembra una vendemmia regolare, non influenzata dagli eventuali anticipi provocati dai picchi di calore di questi giorni – spiega Federico Lombardo di Monte Iato, di Firriato – . Le piante, anche nei territori più aridi, come quello di Favignana, nella Tenuta di Calamoni, sono in perfette condizioni e non hanno subìto alcuno stress idrico: uve quindi non soltanto sane ma anche belle». Certo il caldo è sempre in agguato per tutti ma non sembra impensierire nessuno. «Col mantenimento delle attuali escursioni termiche tra il giorno e la notte, avremo garantita la più equilibrata maturazione fenolica e l’integrità fitosanitaria degli acini che sembra essere tra le migliori dell’ultimo quinquennio». L’azienda della famiglia Di Gaetano continua a puntare sui territori d’élite, Baglio Sorìa nel Trapanese e Calamoni a Favignana con i vitigni autoctoni, Zibibbo e Grillo. La vendemmia si concluderà nella tenuta di Cavanera sul versante Nord-est dell’Etna «con una produzione di ottima qualità soprattutto per il Nerello Mascalese».

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