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Emergenza rifiuti, la Regione pensa a dodici impianti a biogas

Di Redazione |

«La Regione intende puntare sulla realizzazione di impianti di biogas. E’ a questo che l’assessore Figuccia di riferisce quando parla di nuove tecnologie. Al momento, in Sicilia, ne esiste solo uno nell’agrigentino ma altri progetti sono pronti e sono fermi fra il Dipartimento Ambiente e quello all’Energia».

Lo ha detto Salvatore Cocina, il dirigente dell’Ufficio speciale per la raccolta differenziata della Presidenza della Regione, a margine di una conferenza stampa all’assessorato all’Energia Vincenzo Figuccia.

Secondo Cocina «con impianti di una taglia ottimale di 50 mila tonnellate ne basterebbero 12 per tutta l’isola» ma, sottolinea, «il problema non è tanto quanti impianti fare ma dove dislocarli visto che anche per questi abbiamo incontrato resistenze».

I luoghi migliori, spiega il dirigente, «sarebbero comunque vicino ai bacini di raccolta dato che il trasporto dei rifiuti è molto costoso».

«Il termovalorizzatore è solo l’elemento che chiude ciclo dei rifiuti ma il suo perno è nella raccolta differenziata e bisogna dirlo non ci sono altre strade» ha concluso.

Era stato lo stesso Figuccia a spiegare in mattinata di avere parlato «di nuove tecnologie e non di termovalorizzatori». «Stiamo cercando – aveva aggiunto – altre strade ma al momento non escludiamo nulla. Affronterò dal punto di vista politico una questione che richiede l’intervento di tecnici». Figuccia aveva parlato a margine della presentazione della terza edizione di Corepla School Contest.

«Da parte del ministero – ha anche detto – c’è l’esigenza di porre in campo strategie differenti di quelle che hanno caratterizzato l’ultimo ventennio. Non abbiamo la pretesa di avere la bacchetta magica a una settimana all’insediamento e ad oggi non escludiamo nulla. Musumeci sta affrontando la vertenza con grande rigore e responsabilità». «Credo che nessuno possa permettersi di dare diktat e prescrizioni a un governo (quello siciliano ndr) che ha dichiarato di voler essere autorevole. Noi stiamo avviando un ragionamento ispirato a un principio di leale collaborazione e sulla base del quale pianificheremo gli interventi concordati con il Ministero. Ci siamo presi i tempi che ci servono perché neanche a una cameriera si danno ultimatum di 15 giorni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA