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Sicilia, la grande bellezza irraggiungibile: ecco perché Sgarbi vuole “esportare”

Di Andrea Lodato |

E’ così, ovviamente. Lo diciamo da sempre e mentre passano i mesi, gli anni e cambiano persino i secoli, l’infrastrutturazione della Sicilia procede a rilento, con più opere bloccate, rimandate sine die, cantieri fermi, progetti da rivedere, modificare e correggere. E le Ferrovie, che devono fare opere per miliardi, con binari che circumnavighino e taglino l’Isola, ma intanto fanno solo ciuf ciuf e hanno dimenticato pendolari, tratte interne e il servizio effettivamente locale.


Risultato? Ovvio, la Sicilia ha il record di siti Unesco, ha il mare che si vede dalla montagna innevata, il vulcano che erutta nel cuore del mare, un numero di musei forse pure esagerato, teatri greci e romani, Dee, satiri danzanti, un Barocco affascinante, Templi mozzafiato, città splendide e paesi incantevoli. Però. Però per raggiungere i vari luoghi e percorrere certe distanze, che altrove copri in tempi ragionevoli e compatibili con la vacanza, qui servono ore, qualche volta giorni.

Esempi? Basterebbe andare a spulciare i siti dove i turisti lasciano le loro impressioni e i giudizi sui viaggi per avere un quadro esemplare e mortificante. Poi pensiamo ad un turista che decida di vedere la dea di Morgantina e il Satiro danzante di Mazara del Vallo. Ci sta, no, una scelta del genere? Sì. E allora in automobile il turista impiegherebbe 3 ore e 30 per percorrere poco più di 200 chilometri. In treno? Enna-Mazara 12 ore. Dodici.

E se la scelta fosse fatta dal turista tra due luoghi incantanti, dal Teatro Greco di Taormina alla Valle dei Templi? 214 chilometri, previsione almeno 2 ore e 36, percorso più breve, ma non il più comodo, forse. In treno? Se parti all’alba c’è un treno veloce veloce che ci impiega 4 ore. Uno più comodo come orario c’è, ma ci impiega 14 ore.

Terza ipotesi, trasferimento da Siracusa (che vuol dire anche la vasta area del Sud Est, ovviamente) a Segesta, verso le suggestioni del Parco archeologico. 335 chilometri, in auto quasi 4 ore, in treno ce ne vorrebbero 16, più o meno. Ma lo diciamo per sottolineare quanto si viaggi, in questo caso, sull’onda del paradosso. In qualsiasi altrove del nostro Paese e, tanto più, in giro per l’Europa e per il mondo, il turista non pensa quasi mai ad affittare un’auto, ma viaggia con la carta di Metropolitane e Ferrovie.

Chiudiamo con un Noto-Erice? 400 chilometri, quasi 5 ore. Certo, la distanza c’è. E se azzardiamo, allora, un Ragusa Ibla-Caltagirone, che fanno 60 chilometri? Un’ora e sei minuti in auto. Si può fare. Ma servono a bordo xamamina in quantità industriale e tanta pazienza. E certo, non è che puoi portare in giro per il mondo il Barocco di Ibla. Tanto meno la scalinata di Caltagirone.

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