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Il boss è in carcere e la moglie fa la bella vita ma i “picciotti” si lamentano: «Deve capire che c’è la crisi»

Di Redazione |

La moglie del capomandamento mafioso fa la bella vita in un momento di crisi economica e i “picciotti” di Cosa nostra si lamentano. E’ il curioso retroscena emerso dall’operazione antimafia Montagna che ha portato all’arresto di 57 persone nell’Agrigentino.

E’ il 12 giugno 2014, e Giuseppe Nugara e Giuseppe Luciano Spoto vanno a Raffadali ad incontrare Antonino Vizzì, “referente della famiglia mafiosa di Raffadali ed unico ad avere contatti con gli appartenenti alla famiglia Fragapane”, come dicono gli inquirenti.

Parlando della corresponsione del denaro alla moglie di Francesco Fragapane, detenuto, i due interlocutori si dicono “amareggiati” per il fatto che l’interessata, «nonostante l’evidente difficoltà in cui versano le famiglie mafiose coinvolte, pretenda sempre più di quello che gli viene consegnato perché abituata ad un determinato stile di vita».

«Ma se per adesso ci sono tempi brutti… – dice Nugara nella intercettazione -che c’è da fare! Se poi c’è qualcuno che si intromette nella famiglia di lei a noi che ci interessa!… che lei… fa quello che fa o si prende i soldi o meno… prende la suocera… la zia… il padre la prende per le orecchie e gli dice: “Bella mia, vedi che soldi non ce ne sono, che fai?”, così. Se a lei gli piace la bella vita… la bella vita come gli deve piacere che il marito è rinchiuso…».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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