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Da Crisafulli ad Armao, ecco gli spiati della “rete” di Montante

Di Redazione |

Dal politico all’avvocato, dal giornalista all’imprenditore. Antonello Montante voleva conoscere il «nemico» o comunque le persone con cui aveva a che fare e per questo attraverso Diego Di Simone, ex sostituto commissario della squadra mobile di Palermo faceva fare a Giuseppe Graceffa, vice sovrintendente della polizia in servizio a Palermo, le interrogazioni alla banca dati della forze di polizia Sistema d’indagine (Sdi).

Sono decine i profili richiesti: da Alfonso Cicero, che era alla guida dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, a Davide Durante, ex presidente di Confidustrria Trapani, da Gioacchino Genchi ex poliziotto e legale di Pietro Di Vincenzo, imprenditore condannato per estorsione e cessione fittizia di beni, dall’ex senatore Pd Vladimiro Crisafulli all’attuale assessore all’Economia e avvocato Gaetano Armao. L’elenco è lunghissimo: ci sono i collaboratori di giustizia Carmelo Barbieri, Pietro Riggi e Aldo Riggi, l’ex presidente del consorzio Asi di Caltanissetta Umberto Cortese, l’ex direttore di Confindustria nissena Tullio Giarratano, l’ex assessore regionale Nicolò Marino e i suoi figli, i giornalisti Giampiero Casagni e Attilio Bolzoni.

Secondo il gip Montante «voleva acquisire informazioni su persone che hanno rivestito un ruolo politico di ambito regionale e che erano entrate in rotta di collisione con lui e col sistema confindustriale che rappresenta in relazione alle più svariate vicende». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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