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Catania, Sant’ Agata e la presidenza “scomoda” di Marano

Di Rossella Jannello |

Dopo il cambio ai vertici di Palazzo degli Elefanti, l’inevitabile spoil system coinvolgerà anche la festa di Sant’Agata? La domanda non è peregrina se si pensa che dal 2015 la festa di Sant’Agata è gestita da un Comitato i cui componenti sono nominati in parte dalla Curia e, in parte, dall’Amministrazione comunale.

Di più, presidente del Comitato è Francesco Marano, consulente per gli affari istituzionali del sindaco uscente e suo strettissimo collaboratore, nonché vicepresidente regionale del Pd. Un insieme di cariche, soprattutto quella politica, che aveva già fatto storcere il naso all’opposizione.

Il Comitato era stato promosso da arcivescovo e sindaco nel 2015 per sottolineare il coinvolgimento corale di autorità ecclesiastiche e civili nella festa e individuare precise responsabilità.

Il sindaco Bianco ha nominato tre componenti (Teresa Di Blasi, storica dell’arte, Domenico Percolla, già questore di Siracusa e dirigente superiore di Polizia a Catania, e Roberto Giordano, funzionario della Ragioneria con compiti di tesoriere) e l’arcivescovo Gristina altri tre (il notaio Carlo Zimbone, il commercialista Filippo Donzuso e l’avvocato Giuseppe Barletta, che ha anche curato con il prof. Mirone la stesura dello Statuto).

A presiedere il Comitato, a sorpresa, Francesco Marano, allora 34enne, capo della segreteria politica del sindaco, oltre che suo esperto per i rapporti istituzionali, già consulente di Bianco al Senato, già consigliere della 3ª Municipalità. Per il commendatore Luigi Maina, ormai ultraottantenne, che aveva organizzato la festa negli ultimi 40 anni e che, sganciato dalla politica, aveva traversato amministrazioni comunali tanto di Destra quanto di Sinistra, fu ritagliato il ruolo di cerimoniere onorario.

Per il Comitato, che tanto ha lavorato per normare e normalizzare le celebrazioni di febbraio, lo Statuto prevede una scadenza biennale, ma l’organismo è stato poi riconfermato in tutti i suoi componenti il 7 ottobre 2017 e dovrebbe rimanere in carica, dunque fino all’autunno del 2019.

Ma il neosindaco Salvo Pogliese, rispetterà le scelte del suo predecessore, soprattutto quella del presidente del Comitato, o preferirà scegliere un suo “uomo” per questo delicato incarico? O avrà le mani legate almeno fino alla naturale nuova scadenza dell’organismo? O ci saranno dimissioni a sorpresa? Al di là dell’opportunità politica, probabilmente si apre una questione tecnica che dovrà essere esaminata dai giuristi. Festa trasversale, sì, quella di Sant’Agata, ma ad ognuno il suo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA