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Corona al giudice: “Non ha capito un c…” E per lui si prospetta rientro in carcere

Di Redazione |

MILANO – A Fabrizio Corona deve essere revocato l’affidamento terapeutico e deve tornare in carcere. E’ la richiesta formulata dal sostituto pg Antonio Lamanna nell’udienza, durata due ore, davanti al Tribunale di Sorveglianza, alla quale era presente l’ex agente fotografico che se ne è andato senza parlare coi giornalisti. Il pg ha evidenziato che Corona ha diffamato nei giorni scorsi il pg Maria Pia Gualtieri fuori dall’aula del processo d’appello sui contanti nel controsoffitto dicendo: «Non ha capito un c….’.

Il sostituto pg ha messo in luce tre elementi che, a suo dire, devono portare i giudici (presidente Giovanna De Rosa, relatore Simone Luerti e due non togati) a revocare l’affidamento terapeutico (per dipendenza psicologica dalla cocaina) che è stato concesso all’ex ‘re dei paparazzì lo scorso febbraio, quando è uscito dal carcere dove era tornato nell’autunno 2016 con l’arresto per gli oltre 2,6 milioni di euro in contanti, trovati in parte in un controsoffitto e in parte in Austria. In particolare, il pg ha sottolineato che Corona ha diffamato la collega Gualtieri, la quale nel processo d’appello sui soldi in contanti (in primo grado l’accusa principale di intestazione fittizia è caduta) ha chiesto di portare la condanna a 2 anni e 9 mesi e di riconoscerlo colpevole di tutti i reati.

«Non ha capito un c….’», ha detto l’ex ‘fotografo dei vip’ davanti alla telecamere alla fine dell’udienza, lo scorso 5 giugno. In più, il pg ha ricordato che non appena ottenuto l’affidamento, Corona aveva postato foto e video sui social e in quel periodo non poteva ancora farlo e poi era uscito di casa anche per andare in palestra, anche se doveva allontanarsi dall’abitazione solo per andare a curarsi. Poi le prescrizioni sono state allargate. I legali di Corona, gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti, hanno insistito, invece, nella richiesta di confermare l’affidamento, allo stato «provvisorio». Nell’udienza a porte chiuse ha preso la parola anche Corona per dire che non ha commesso «violazioni» e che si è comportato «bene». Poi se ne è andato, scuro in volto. Il pg, invece, nel suo intervento ha anche spiegato che l’ex agente fotografico, mentre era in affidamento tra il 2015 e il 2016, come dimostrano gli atti del processo, incassava soldi in nero.

La difesa, dal canto suo, ha chiesto anche che venga annullata una precedente revoca di affidamento e se i giudici dessero l’ok Corona, il cui fine pena è fissato per il 2022, guadagnerebbe in pratica un anno. Nei prossimi giorni la Sorveglianza depositerà la decisione su questo punto e sulla conferma o meno dell’affidamento terapeutico. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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