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Tentata estorsione al calciatore Marco Biagianti condanna di 4 anni

Di Re. Giu. |

Catania – I giudici della seconda sezione penale del Tribunale (presidente Carmen La Rosa, a latere Carla Valenti e Ottavio Grasso) hanno condannato a quattro anni e quattro mesi ciascuno, Rosario Piacenti, 51 anni e Stefano Africano, 35 anni, accusati di tentata estorsione ai danni del calciatore Marco Biagianti. Per loro il pubblico ministero Valentino Grosso aveva chiesto sei anni di reclusione e 800 euro di multa. Biagianti, non si è costituito parte civile.

Secondo quanto emerso dal processo i due, ultras del tifo rossazzurro della curva sud, avrebbero, “avvalendosi della forza intimidatrice derivante dall’appartenenza ad associazione di stampo mafioso della famiglia Piacenti, con la minaccia implicita di ritorsioni in caso di mancata adesione alla richiesta di versare somme di denaro, compiuto atti idonei e diretti in modo non equivoco a costringere il calciatore del calcio Catania, a consegnare la somma di cinquemila euro (successivamente ridotta a duemila) evento non verificatosi per motivi indipendenti dalla loro volontà”.

L’inchiesta, per fatti che si riferiscono a quattro anni fa, scaturì dalla convocazione in Questura del calciatore (attualmente in forza nelle file rossazzzurre) in seguito ad attività informativa della Polizia. Successivamente nacque il processo, durato un paio di anni, che da un lato (l’accusa) ha ipotizzato l’esistenza di una richiesta estorsiva avanzata dai due imputati e dall’altro (la difesa, con gli avvocati Maurizio Abbascià e Lina Biancoviso) che ha insistito sulla natura di contributo destinato alla coreografia della curva, senza intimidazioni o minacce per ottenere il denaro richiesto, che poi non è stato versato. Una vicenda delicata, rimasta a lungo sotto traccia che ha creato non pochi imbarazzi e un certo disagio, immaginiamo allo stesso giocatore.

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