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Ss 417 Catania-Gela, è la terza strada più pericolosa di Sicilia

Di Redazione |

CATANIA – Uno strazio, senza fine. E una classifica, impietosa. Una graduatoria, quella delle strade della morte, che in Italia vede nelle prime posizioni le arterie del Mezzogiorno. Il Sud sotto il profilo delle infrastrutture continua ad avere non solo un gap enorme con il resto del Paese, ma vanno avanti piano e, spesso, anche male, interventi di manutenzione, di allargamento delle carreggiate. Gli ultimi dati Istat sulla sicurezza sulle strade, dicono che rispetto al programma d’azione dell’Unione Europea e agli obiettivi che sono stati fissati per i decenni 2001-2011 e 2011-2020, la Sicilia si posiziona tra quelle con un contrazione inferiore alla media: nell’ultimo anno analizzato, il 2014, i decessi sulle strade si erano ridotti del 42,7% rispetto al 2001, mentre in Italia il calo era del 52,4. Dati più approfonditi spiegano che in quel decennio le cose sono migliorate in provincia di Agrigento (da 3,3 a 1,7) e peggiorate in quella di Caltanissetta (da 2,4 a 3,2). Globalmente nel 2014 in provincia di Catania ci sono stati 58 morti, 45 a Palermo, 24 a Messina, 20 a Ragusa, 17 Trapani e Siracusa, 16 a Caltanissetta, 9 a Agrigento e 3 a Enna.

Nell’indice di pericolosità in testa c’è la Statale 189, la scorrimento veloce Palermo-Agrigento, poi la Ragusa-Catania e al terzo posto per incidenti e decessi, la Catania-Gela.

L’inadeguatezza della strada statale 417 è da tempo nota. E’ dovuta soprattutto ad un traffico quotidiano di auto, camion, autobotti, fortemente sproporzionato rispetto alle potenzialità della strada stessa, che per l’alta frequenza di incidenti mortali è stata denominata “la strada della morte”. Le cause di detta pericolosità sono dovute sia al fatto che, a suo tempo, fu progettata e costruita quale strada al servizio di fondi rustici con la relativa ed ancora attuale presenza di innumerevoli accessi lungo la stessa, e non tanto per sostenere un pesante ed intenso traffico veicolare. 

Nel tempo, questa strada è stata allargata e rettificata, per tentare di adattarla a strada di collegamento veloce tra Gela e Catania, con risultati che però non sempre hanno dato i risultati sperati. La riduzione del numero di sinistri e anche di morti comunque c’è stata (dai 150 circa del 2006, con una media di 15 morti l’anno, si è passati a una quarantina, con un numero di decessi di gran lunga inferiore) e a breve è prevista pure la collocazione di pannelli dissuasori che, misurando la velocità, inducono alla prudenza.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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