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Con l’Asec solo 42mila utenze, 30mila famiglie usano le bombole

Di Giuseppe Bonaccorsi |

Catania. Le famiglie catanesi allacciate alla rete del gas sono all’incirca 42 mila, mentre secondo dati approssimativi le possibili nuove utenze che l’Asec potrebbe servire, quando saranno ultimati i lavori della rete cittadina, potrebbero arrivare a toccare un numero oscillante tra 65 e 70 mila nuovi allacciamenti, quindi circa 30 mila nuove famiglie allacciate. A questo punto il dato è che orientativamente un terzo delle famiglie catanesi va avanti ancora con la tradizionale bombola del gas con tutti i rischi che ne derivano. Quel che emerge anche dai primi sopralluoghi dei tecnici del gas nella via Crispi, teatro della tragedia, l’Asec ha effettuato i lavori di metanizzazione e la condotta è nuova, ma l’appartamento da dove sarebbe fuoriuscita la fuga di gas non era stato allacciato alla rete cittadina. A questo punto sorge spontanea la domanda su chi dovrebbe monitorare questo enorme uso di bombole del gas in città e quali dovrebbero essere gli accorgimenti da applicare negli appartamenti per evitare che una fuga non rilevata produca danni enormi e soprattutto perdite di vite.

Intanto la presidente dell’Asec, Francesca Garigliano ha parlato del numero ufficiale di allacciamenti e degli accogimenti che i tecnici adottano quando c’è il rischio di una fuga di gas. «Attualmente la rete Asec – dopo le nuove tratte messe in esercizio nei quartieri di Picanello e in via Seb. Catania – ha, all’incirca, poco più di 42.000 utenti. Questi potrebbero crescere fino a 65-70.000 proporzionalmente all’espansione della rete – l’amministrazione ha già ottenuto un finanziamento per potenziarla – , che dovrebbe essere non soltanto estesa a nuove zone ma anche intensificata, visto che a Catania è stata realizzata a macchia di leopardo. Un’altra criticità è rappresentata dalle vecchie tubazioni in ghisa con saldature in piombo e canapa presenti nel centro storico, sulle quali va fatta una costante manutenzione per tenere tutto sotto controllo secondo le prescrizioni che discendono dalle norme stabilite dalle Autorità di settore. Questa particolare necessità finisce per impegnare tecnici e operai in maniera considerevole, tanto che, di concerto con l’amministrazione, abbiamo già pubblicato i bandi per innestare figure tecniche cruciali come per esempio un dirigente tecnico».«Secondo quanto mi viene riferito dai tecnici – ha aggiunto – al nostro Centralino pronto intervento gas arrivano mediamente mille chiamate l’anno ma soltanto nel 30% dei casi viene poi riscontrata un’effettiva perdita di gas». In questi primi mesi 2017 il numero di chiamate è stato in linea con la media degli ultimi anni.

«Il centralino è attivo 24 ore su 24. Al numero di telefono 095-345114 risponde sempre un operatore. La telefonata, così come prescritto dalle norme dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, viene registrata. Incamerati il numero di chi chiama e le indicazioni sul luogo e la tipologia, per quanto presunta, della fuga di gas, il nostro centralino contatta immediatamente l’operatore di pronto intervento, che si reca sul posto per verificare la situazione. Accertata la dispersione, questa viene classificata in base alla pericolosità, poi si procede alle riparazioni. È quello che è avvenuto, per esempio, durante la festa di Sant’Agata, o ieri in via Androne, dove una nostra squadra è intervenuta mettendo i luoghi in sicurezza».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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