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Attentati ai carabinieri in Calabria, perquisita la casa di Bruno Contrada

Di Redazione |

Perquisita all’alba di oggi l’abitazione di Bruno Contrada, l’ex numero due dei Servizi segreti per il quale, di recente, la Corte di Cassazione ha revocato la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.

La perquisizione è stata disposta dalla Dda di Reggio Calabria, nell’ambito della maxi operazione della Polizia di Stato, che ha portato all’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti elementi di vertice della ‘Ndrangheta e di Cosa Nostra, che sono ritenuti responsabili di essere tra i mandanti dei tre attentati compiuti in danno di due Carabinieri. Gli uomini della Squadra mobile, che hanno eseguito la perquisizione, non hanno sequestrato nulla, come si apprende, “ma si sono portati via la mia pazienza…”, dice Contrada con un filo di voce all’Adnkronos. Altro non ha voluto aggiungere.

«Ci aspettavamo ed era ampiamente prevedibile – ha detto invece all’ANSA il legale di Contrada, l’avv.  Stefano Giordano – una reazione da parte di chi ha perso e non si rassegna a questa inesorabile sconfitta».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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