Il vecchio San Berillo ora accoglie la gente: varcare quel confine non è più un tabù FOTOSTORIA
PALERMO
09/10/2016 - 13:00
PALERMO, 9 OTT - "Oggi viviamo anche un tempo in cui si fatica a immaginare una lingua del futuro e forse anche una lingua del presente. Eppure, se un giorno si dovesse tentare di trovare un'espressione capace di sintetizzare i mutamenti più significativi e le prospettive più feconde di questo nostro tempo, la parola migrazione potrebbe offrire la chiave di lettura meno asfittica per toccare il cuore delle cose". Lo afferma la scrittrice Evelina Santangelo, responsabile e coordinatrice del programma del Festival delle Letterature Migranti che si svolgerà dal 12 al 16 ottobre a Palermo. "Perché oggi, a migrare (come migravano ieri) non sono soltanto le genti, - prosegue - ma anche gli immaginari, le lingue, le letterature, le forme espressive, i modi della comunicazione così come quelli dell'informazione. Di sconfinamenti, nomadismi, nuovi radicamenti linguistici, culturali, mediatici renderanno conto moltissimi degli incontri in cui si parlerà di migrazioni editoriali, narrative, artistiche, di società digitali".
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