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ROMA
15/10/2016 - 17:30
ROMA, 15 OTT - La vita è bella di Benigni ''è il peggior film mai fatto, cerca la risata superficiale su ciò che accadeva nei campi di concentramento''. E' il parere lapidario espresso da un genio della comicità, Mel Books in The Last laugh il documentario di Ferne Pearlstein, che esplora il rapporto fra umorismo e temi sui quali, per alcuni, non c'è da scherzare, come l'Olocausto o l'11 settembre. Il film non fiction, nella selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma, ripercorre 70 anni di comicità controcorrente, mettendo a confronto tre generazioni di autori e performer (fra gli altri, Carl e Rob Reiner, Sarah Silverman, Larry Charles) tra cinema, tv, teatro e letteratura. Il film di Benigni, fra le opere più contestate, ha anche degli estimatori, come Abraham Foxman, ex presidente della Anti Defamation League, che pure è stata spesso critica con chi fa umorismo sull'Olocausto: 'La vita è bella è bellissimo e commovente, soprattutto per come racconta il modo in cui un padre tenta di proteggere il figlio''.
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