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Sfida privacy Vasco, 2 anni a ex manager

Di Redazione |

BOLOGNA, 24 MAG – Il giudice del tribunale di Bologna Valentina Tecilla ha condannato a due anni il regista Stefano Salvati per calunnia nei confronti di Vasco Rossi, di cui è stato manager tra fine e 2012 e il 2013, prima che il rapporto si interrompesse. Il processo penale aveva al centro il legame professionale tra i due e in particolare la stipula di un patto di riservatezza. Ad aprile 2014 Salvati citò in giudizio civile il cantante, chiedendo il pagamento della prima rata prevista dall’accordo sulla privacy, a suo dire oneroso: sei milioni in 30 anni, 200mila euro all’anno. Per Rossi, che querelò il regista, fu effettivamente firmato un accordo, ma gratuito e uguale a quelli sottoscritti con altri collaboratori. Quello a pagamento, invece, era falso. Il Pm aveva chiesto due anni e dieci mesi per l’imputato, presente in udienza a differenza del rocker, parte civile. Il giudice ha anche stabilito che Salvati dovrà risarcire il cantante con 10mila euro.

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