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Akin, convivere con il terrore

Di Redazione |

CANNES, 26 MAG – Fatih Akin, il regista della Sposa Turca, di Soul Kitchen, di Ai confini del paradiso, nato e cresciuto ad Amburgo da genitori turchi immigrati negli anni ’60, prova a raccontare senza cliché l’Europa che viviamo, quella sotto attacco terroristico, quella delle comunità di immigrati di seconda e terza generazione, del razzismo, dei rigurgiti nazisti e dei pregiudizi. “Qualunque terrorista, non importa quale, è diventato la nostra ombra. Facciamo i conti nelle nostre vite con questa presenza, del fatto che potremmo esserne una vittima come quelle del Bataclan, di Nizza, di Berlino o di Manchester. Con questo conviviamo e nel mio film racconto il mio viaggio doloroso dentro il tempo di oggi”, spiega il regista di In the Fade, in concorso a di Cannes. E Diane Kruger, la sua protagonista entra di diritto nella rosa delle papabili alla premio per la migliore interpretazione femminile.

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