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Taormina, tutti in fila ai controlli e poi a ballare col rock dei Placebo

Di Giuseppe Attardi |

Inutile, tuttavia, la corsa all’acquisto della borsa trasparente, il “must” di quest’estate all’insegna della sicurezza: chi si è presentato all’ingresso con un piccolo zaino o una tracolla è comunque riuscito a superare controlli per nulla invasivi, condotti in modo sobrio senza creare disagi, né rallentamenti nel flusso di spettatori. Quattro i livelli di sicurezza: il primo davanti al Palacongressi, dove veniva effettuato il pre-filtraggio ad opera di una nutrita pattuglia del reparto Celere in tenuta antisommossa; quindi un doppio controllo dei biglietti da parte degli steward tra la fine di Via del Teatro e i cancelli, dove si attraversa un sistema di transenne anti-panico; infine, all’interno del teatro, il controllo di zaini e borse che si sono equamente divisi polizia e carabinieri. Gettati via tutti i tappi delle bottigliette, nell’immondizia bombolette spray, molti deodoranti, bottiglie di vetro e lattine. Ma non si sono visti cumuli eccessivi di oggetti abbandonati all’ingresso. Il pubblico, composto soprattutto da giovani, fra i quali spiccava una folta presenza di dark di nero vestiti e colorati, si è sottoposto con pazienza e senza lamentele alle verifiche, ha capito che siamo in un periodo delicato e bisogna rispettare esigenze di sicurezza una volta inimmaginabili.

Alle 21.45 l’“esplosione”. Di gioia. E di musica. Di luci e laser. Comincia lo show. Le note di Every You, Every Me anticipano l’ingresso sul palco della band sulle note graffianti di Pure Morning, hit per eccellenza dei Placebo. Loud like love scatena i primi cori. «Buonasera Taormina, va bene» saluta in italiano Brian Molko. «Siete tutti i benvenuti alla festa di compleanno dei Placebo. Tutti in piedi, ballate, questo è un concerto rock». Il Teatro antico s’infiamma con Jesus son. Si balla. La scaletta pesca a piene mani da una carriera ventennale celebrata di recente nella raccolta A Place For Us To Dream, con pezzi classici che lo stesso Molko ha dichiarato di voler suonare per l’ultima volta in questa tournée. Non è un caso allora che ogni brano sia accolto da boati di approvazione. Oltre ai singoli celebri, c’è spazio anche per perle nascoste come la b-side Lazarus, tracce minori ma adorate come Twenty Years.

Accompagnati da una band di quattro elementi, Stefan Olsdal, che si alterna tra chitarra, basso e tastiere, e il carismatico leader Brian Molko al centro della scena, i Placebo sono artefici di un rock show essenziale, con momenti più enfatici e teatrali sulle note di Devil in the Details e Exit Wounds.C’è la consueta ramanzina sull’uso degli smartphone, proprio prima di cantare la critica della socialità digitale in Too Many Friends, accolta da un boato. Le ovazioni più calorose arrivano però con Without You I’m Nothing, frammento della collaborazione dei Placebo con David Bowie.

Brian Molko è incontenibile. Un vero mattatore. Simpatico, affabile, empatico. Alla malinconia delle ballate più oscure, contrappone alla fine del set l’energia glam e post-punk di alcuni dei brani più amati dai fan, tracce come For What It’s Worth, Slave To The Wage, Special K e Song To Say Goodbye e il finale The Bitter End che fa saltare e cantare tutto il Teatro antico.

I bis svelano in chiusura tutte le anime della band: prima con la straziante Teenage Angst e il noise di Nancy Boy dal debutto del 1996, quindi con le suggestioni industrial di Infra-Red. Infine con Running Up That Hill di Kate Bush che conclude la festa di compleanno siciliana per i vent’anni di carriera dei Placebo.

Sicurezza. Quattro i livelli di sicurezza: il primo davanti al Palacongressi, dove c’è il pre-filtraggio ad opera di una nutrita pattuglia del reparto Celere in tenuta antisommossa; quindi un doppio controllo dei biglietti da parte degli steward tra Via del Teatro e i cancelli, dove si attraversa un sistema di transenne anti-panico; infine, nel teatro, il controllo di zaini e borse equamente diviso tra polizia e carabinieri. Gettati via tutti i tappi delle bottigliette, nell’immondizia bombolette spray, molti deodoranti, bottiglie di vetro e lattine.

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