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Il giallo su Venezia: «La guerra non finisce»

Di William Savoca |

Chi si aspettava la quiete dopo la tempesta, nel Pd, dovrà ricredersi e assistere ancora agli strali democratici. Che qualcosa non fosse andato per il verso giusto lo si era già capito nelle ore precedenti alla scadenza per depositare le candidature, furie che sono esplose e che si trascinano ancora oggi. A richiamare l’attenzione è l’esclusione, e l’ira, di Fabio Venezia, per altro già lanciatissimo da settimane, che oggi si tinge di giallo sulle reali motivazioni contrastanti tra loro.

Tutto nasce l’ultima notte quando a Palermo, in piena riunione per chiudere le liste, sollevano il caso di una possibile incandidabilità di Venezia in virtù della sua carica di vice presidente nella Srr (società dei rifiuti). Un fatto che, è poi emerso, non esisteva. Nel frattempo però questo dubbio avrebbe fatto crollare le quotazioni di Venezia che in tutto questo si è sentito bistrattato a tal punto che, chi è vicino a lui, conferma la possibilità di adire alle vie legali. La partita è però politica, si è giocata sul trio Alloro-Lantieri-Venezia e nasce in estate quando alcuni segretari di circolo e tutta l’area crisafulliana puntano sul duo Venezia-Lantieri nel Pd con l’esclusione di Alloro che reagisce. Allo stesso tempo i renziani contestano la presenza di Lantieri nel Pd chiedendo che, se proprio doveva essere candidata, doveva esserlo nella lista del presidente con Venezia mentre Alloro, deputato uscente, nel Pd. Ma Raciti aveva preso un impegno con la Lantieri e così è stato. C’è però un altro buco nella ricostruzione dei fatti, ed è quando Raciti attribuisce ai renziani la responsabilità d’aver scelto Alloro nel Pd, ma loro negano e parlano di imposizione.

A Venezia a quel punto, nelle ultime ore, viene proposto la lista del presidente ma è ormai troppo tardi perchè, spiega, “se ero incandidabile col Pd, come potevo esserlo nell’altra lista?”. Ma ci si chiede, nessuno nel frattempo gli ha comunicato che la questione era chiarita? Venezia spiega oggi che il suo impegno politico continuerà «all’insegna di quei valori che hanno da sempre accompagnato il nostro modo di essere e di agire» ma e conclude con un messaggio criptico: «Nonostante i colpi bassi e gli ostacoli la battaglia di cambiamento continua con maggiore impegno e rinnovata passione».

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