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Dodici indagati per la morte in corsia di una donna di Pietraperzia

Di Tiziana Tavella |

PEITRAPERZIA –  La Procura di Catania ha aperto un’indagine sulla morte di Salvatrice Pagliaro, 61 anni di Pietraperzia, avvenuta al Vittorio Emanuele di Catania venerdì scorso e ha inoltre disposto il sequestro della salma in attesa che venga effettuata l’autopsia.

La donna, che a Pietraperzia si occupava assieme al marito della gestione di un negozio di fiori e di un’agenzia di pompe funebri era madre di due figli, inizialmente era stata ricoverata all’ospedale «Umberto I» di Enna. Da lì era stata trasferita in ambulanza, come da protocollo medico, per un intervento per calcoli al colon effettuato all’ospedale «Vittorio Emanuele» di Catania. Una procedura considerata di routine e senza particolari rischi in cui qualcosa non sarebbe andata come previsto.

Il sostituto procuratore Fabio Regolo, a seguito dell’esposto presentato ai carabinieri di Catania scritto dal marito della donna Rocco Pagliaro, ha disposto il sequestro della salma della donna e delle cartelle cliniche. Nulla invece è stato richiesto dalla Procura di Catania all’ospedale ennese, da cui la donna era partita. Per i familiari, la donna non avrebbe avuto problemi di salute tali da portare a una morte così improvvisa.

A Catania ad assistere la donna c’erano i due figli, che secondo l’esposto non avrebbero a un certo punto, più potuta vederla. La donna. dopo l’intervento ambulatoriale al Vittorio Emanuele. sarebbe stata trasferita al Ferrarotto di Catania per poi fare ritorno al Vittorio Emanuele.

Ai figli, sarebbero state fornite diverse versioni sullo stato di salute della madre, da una presunta occlusione di una vena ad un infarto improvviso. Una telefonata alla famiglia, all’alba di venerdì scorso dall’ospedale catanese, avrebbe annunciato l’aggravarsi delle condizioni della donna. Ma all’arrivo al Vittorio Emanuele di Catania i figli avrebbero trovato la madre già morta. I figli e il marito di Salvatrice Pagliaro hanno deciso di andare sino in fondo per scoprire cosa abbia portato all’inatteso decesso e quando questo sia avvenuto. La Procura, secondo fonti di Tribunale, avrebbe iscritto già 12 persone nel registro degli indagati per chiarire ruoli ed eventuali singole responsabilità e ha fissato per mercoledì il conferimento dell’incarico al medico legale per l’autopsia. La famiglia ha nominato l’avvocato Franco Nicoletti che ha annunciato l’intenzione di nominare un consulente di parte per l’autopsia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA