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Migranti: Ue, più centri detenzione e rimpatri

Di Redazione |

BRUXELLES – La Commissione europea ha chiesto agli Stati membri “di accrescere le capacità dei centri di detenzione e aumentare i rimpatri” dei migranti economici, come si legge nell’ultima relazione sull’attuazione dell’Agenda Ue sulle politiche migratorie. Lo afferma Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue sulla Migrazione in risposta ai giornalisti, senza tuttavia entrare nei dettagli del contratto di governo chiuso da M5s e Lega. Per quanto riguarda invece il meccanismo di ridistribuzione automatica e obbligatoria dei richiedenti asilo, secondo criteri prestabiliti, nel quadro della riforma di Dublino – punto richiamato dal contratto di M5s-Lega – Bertaud spiega: “il negoziato è in mano alla presidenza bulgara”, alla proposta della Commissione, che lo prevedeva, “sono stati aggiunti altri elementi” per cercare un compromesso tra tutti i 28 Paesi.

 

Nella proposta di riforma di Dublino in discussione, “tale meccanismo di solidarietà è previsto, nel quadro di uno scenario grave di ripresa dei flussi. A questo corrispondono elementi di responsabilità, come la responsabilità stabile di cinque anni, di un Paese per l’ingresso di un migrante”, osservano fonti europee, che evidenziano come per ora l’Italia abbia espresso giudizio negativo rispetto alla bozza, che arriverà sul tavolo dei ministri dell’Interno dell’Unione il 4 giugno. Anche l’accelerazione della procedura per la richiesta di asilo; una maggiore trasparenza sull’utilizzo dei fondi; e il pieno uso degli accordi con i Paesi di origine per i rimpatri; sono punti del contratto M5s-Lega che in linea generale non presentano disallineamenti con l’agenda politica di Bruxelles, spiegano le fonti. Tuttavia bisognerà poi vedere quali saranno le richieste dell’Italia ai tavoli europei.

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