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Lorenzo Fragola torna con “Bengala”: un viaggio alla ricerca di se stesso

Di Claudia Fascia |

ROMA – A 19 anni vinceva X Factor, a 23 – oggi è il suo compleanno – è già tempo di bilanci, di guardarsi indietro proiettandosi sul domani. Lorenzo Fragola, dopo uno stop di oltre un anno (non comune ai giovani che incrociano così presto il successo), e a due dall’uscita di Zero Gravity, torna con un nuovo album di inediti, Bengala (in uscita domani per Sony Music e anticipato dal singolo omonimo e da Battaglia Navale) che segna un punto di svolta nella sua maturazione artistica. «Dopo la vittoria a X Factor ho vissuto per un paio di anni nella centrifuga: a un certo punto ho avuto bisogno di fermarmi e prendere del tempo e capire quale direzione prendere. E così ho fatto», racconta Fragola, che sceso dalle montagne russe e dopo due festival di Sanremo, ha iniziato a guardarsi dentro per ritrovarsi, riconoscersi e togliersi di dosso l’etichetta di “figlio della tv». «All’improvviso sono stato catapultato nel pop italiano, senza forse averlo mai ascoltato davvero. Mi mancava il tempo giusto per pensare, per suonare, per scrivere senza avere la fretta di dover pubblicare qualcosa e senza avere niente da perdere. Vivevo una situazione che non mi apparteneva e mi sono chiesto cosa stessi facendo. Ho cominciato a cercare la mia strada e Bengala è il risultato di questo processo: il disco è nato dal confronto e dallo scontro con me stesso. Più che quello che sono, racchiude quello che ho fatto in questi due anni». E’ stato faticoso, ammette il giovane cantautore catanese senza vergogna, ma con l’orgoglio di chi sa di aver fatto quello che sentiva. «Mi sono messo alla prova, mi sono confrontato anche con quello che non avevo mai fatto prima». Ovvero la gestione completa del progetto, dalla scrittura alla scelta degli aspetti sonori, fino alla produzione dei brani. Che sono 10 in tutto. «E c’è un pò di tutto. Dalle ballad come Amsterdam e Lontanissimo a Supermartina che è il tipico brano estivo dal “mood happy”. Passando per Cemento, una canzone strana, lunga, che non potrà mai diventare un singolo, ma che trovo rappresenti molto questa mia fase di cambiamento. E poi c’è elettronica e sonorità latina». Un cambiamento che lascia intravedere anche un pizzico di cattiveria in più, rispetto al passato. «Diciamo che è venuto fuori il malessere che avevo dentro».

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Nel disco anche due collaborazioni che non ti aspetteresti: in SuperMartina c’è il cantautore romano Gazzelle, in Cemento, invece, Mecna e Mace. «Avevamo In comune la stessa visione della musica, la stessa voglia di mescolare generi e stili, e di non avere etichette». Alla ricerca di se stesso, e di quello che vorrà essere, della serenità «per scrivere senza peso, pensando non che è lavoro ma che è musica», la linea è tracciata: «Non so esattamente che artista voglio essere e non ho riferimenti. So però che non ho più voglia di compromessi, soprattutto con me stesso, non mi sono goduto niente. E poi vorrei che in ogni melodia che mi appartiene voglio che si possa riconoscere qualcosa di sincero». Il Lorenzo di 4 anni fa è maturato, esteriormente, ma anche interiormente. «Tante cose cambiano, se mi giro indietro vedo un Lorenzo molto impaurito, e l’istinto è quello di abbracciarlo. Quello che non è cambiato è la voglia di fare, di lavorare sodo».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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