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Paura e disinformazione, vaccini in calo in Sicilia

Di Antonio Fiasconaro |

PALERMO – Basta una notizia come quella del Tar Sicilia che condanna il ministero della Salute a risarcire una famiglia dell’Agrigentino di un bambino autistico, per provocare un effetto devastante nelle coscienze dei siciliani. Ed in particolare in quei genitori che hanno figli ancora piccoli e che devono sottoporsi alle vaccinazioni obbligatorie e a quelle raccomandate.

Ebbene c’è da fare subito una premessa: il calo delle vaccinazioni non è soltanto limitato alla Sicilia è diffuso a “macchia di leopardo” come si dice in questi casi, su tutto il territorio nazionale.

Ma in Sicilia il calo è già presente da un paio di anni ed è davvero preoccupante. Meno sono i soggetti vaccinati maggiore è la circolazione di virus e batteri portatori di malattie anche gravi, nonché come spiegano gli esperti, il possibile ritorno di agenti virali o batterici che sembravano soltanto un brutto ricordo.

Nell’Isola, malgrado la campagna vaccinale che è continua, la flessione riguarda tutte le “batterie” di vaccinazioni: da quelle obbligatorie per legge che proteggono da poliomielite, tenano, difterite ed epatite B a quelle raccomandate contro rosolia, morbillo, parotite, pertosse, Haemophilus influenzae B, pneumococco, meningococco C, papilloma virus (Hpv).

Il fenomeno è drammatico perché espone i bambini i siciliani a malattie anche gravi e potenzialmente mortali.

Un esempio eclatante della flessione vaccinale è dato dalla vaccinazione contro poliomielite, difterite, tetano, pertosse, haemofilus, epatite B con l’esavalente.

Si pensa, che il fenomeno abbia radici diverse: dalla cattiva informazione attuata sul web, priva di sussistenza scientifica sulla sicurezza dei vaccini, al fatto che la gente pare abbia dimenticato che proprio grazie ai vaccini è stato possibile sconfiggere o allontanare malattie come il vaiolo, la poliomielite, la difterite, il tetano, l’epatite B e le mortali epidemie influenzali. La popolazione, non essendo più a contatto con malattie che un tempo facevano paura, infezioni letali o che lasciavano segni drammatici, non ne percepisce più il pericolo che, invece, sta sempre dietro l’angolo. Un esempio? La difterite, malattia che sembrava “sparita” si è ripresentata qualche tempo fa in Spagna. La poliomielite è “viva” in più Paesi, alcuni a noi vicini.

Nell’Isola, patologie come morbillo, rosolia, pertosse, parotite sono, negli ultimi anni, diminuite notevolmente grazie alla lungimirante politica vaccinale operata dalla Regione, ma i virus che ne sono responsabili circolano, pronti ad aggredire i non vaccinati. E anche qui si nota un evidente, colpevole, calo della profilassi vaccinale.

Anzi a dire il vero c’è una flessione anche sulle vaccinazioni obbligatorie, con numerosi genitori che rinunciano a fare vaccinare i propri figli.

Il dirigente generale del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute, Ignazio Tozzo, «la gente ha dimenticato la paura dei nostri nonni. Invece deve comprendere che si ha a che fare con malattie terribili che possono ritornare. Eppoi smettiamola con il terrorismo mediatico. Basta una notizia diffusa da Tv e giornali senza il supporto scientifico, come quello relativo al caso del bambino agrigentino, per innescare una reazione a catena nei genitori. La campagna vaccinale in Sicilia è tra le migliori in Europa. Storicamente la Sicilia è stata sempre all’avanguardia nei Piani Vaccinali. Quindi non mancano le nostre comunicazioni ed informazioni attraverso le Asp, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta a tutti i cittadini. Quindi invito i siciliani a non avere timore a vaccinare i propri figli».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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