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Grillo si autoproclama “l’Elevato” Cancelleri: «La Sicilia sarà nostra»

Di Lillo Miceli |

Palermo –  Non è una novità: Beppe Grillo dà il meglio di sé quando fa il suo vero mestiere, lo showman. Infatti, è stato molto più incisivo con le parole in chiave “blues”, dedicate ironicamente alla Sicilia e ai siciliani, piuttosto che con le invettive lanciate contro mezzo mondo. Specialmente ai giornalisti, che hanno indotto qualche militante a prendersela con i cronisti che seguivano la festa nazionale del Movimento 5 Stelle al Foro Italico di Palermo.

«Voi siete siciliani – ha cantato con la sua intonatissima voce – la rivoluzione è cominciata qui/ E’ sempre stato così/ L’unità d’Italia è nata da qui, ma quella è sempre stata una bufala/ Siete autonomi e non siete autonomi/ Voi siete siciliani…».

Verità storiche che dovrebbero fare riflettere i siciliani sull’attualità. Ma tutto l’intervento “politico” di Beppe Grillo – compreso il collegamento con Assange che riportiamo a parte – è stato il solito mantra contro i giornalisti che scriverebbero sui peli sulle gambe di Virginia Raggi. «Nonostante la merda megalattica – ha continuato – che scrivono su di noi, perdiamo lo 0,1%. Ma la gente non guarda i talk show, la gente se ne sbatte la m…».

Nel corso dell’intervento finale, Grillo ha voluto rimarcare di essere tornato alla guida del Movimento. Forse sarà affiancato da tridente Di Battista-Di Maio-Casaleggio che sembra già “spuntato”.

«Non sono il capo politico – ha scherzaro – io sono l’Elevato. Io ve l’ho detto, i miei pensieri urlano. Oggi abbiamo consacrato che siam o dei falliti, dei perdenti. Ma bisogna insegnare il fallimento: essere pessimisti e dire no è la più alta poesia della politica. Noi siamo tristi, perché il pessimista vive di più. L’ottimista moriva in dieci secondi, il pessimista no, non si fidava».

E’ uno dei tanti “no” del Movimento 5 Stelle, come quello alla riforma della Costituzione: «I costituenti per scriverla hanno usato 9.369 parole divise in 400 periodi: 20 parole per ogni periodo. Perché allora erano quasi tutti analfabeti e necessitava fare comprendere a tutti quei principi. Adesso che siamo tutti laureati, con questa riforma, non capiamo nulla se non abbiamo accanto un costituzionalista».

Per l’”Elevato”, «vincere a Roma sembrava impossibile. Come l’aereo solare. Il 20 giugno c’erano due cose che sembravano impossibili: volare senza energia e che il Movimento potesse vincere le elezioni a Roma. E più voliamo in alto e più quelli che non ci seguono ci sembrano più piccoli».

L’intervento finale di Grillo è stato preceduto da quello del parlamentare nazionale Riccardo Nuti, dell’europarlamentare Ignazio Corrao, e dal leader siciliano del M5s in Sicilia, Giancarlo Cancelleri.

E il candidato in pectore dei grillini alla presidenza della Regione ce l’ha messa tutta per motivare la folla, ben lontana comunque dalle 100 mila persone attese. «Oggi non è un caso che piove – ha detto Cancelleri – perché sta lavando il fango in cui ci fanno vivere, tanta gente si chiede se il M5s è una valida alternativa ai partiti, da questa piazza voglio rispondere che questa piazza è una risposta, dobbiamo farcela e dire a tutti che c’è un modo per fare le cose in modo differente». Ed ha aggiunto: «Rivolteremo questa regione come un calzino quando andremo al governo della Regione, non esistono uomini soli al governo, e diremo che siamo orgogliosi di essere siciliani. La vittoria alle elezioni non è il cambiamento, ma la possibilità di cambiare. Noi dobbiamo vincere per combattere la causa dell’onestà». Nel 2012, Cancelleri ottenne circa il 18% per cento dei voti, mentre il Movimento 5 Stelle si attestò al 15%. Adesso si ricandida, ma per vincere.

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Intanto, la prossima primavera, il Movimento 5 Stelle dovrà dimostrare di essere capace di conquistare l’amministrazione comunale di Palermo. Durante la due giorni palermitana dei grillini, avrebbero dovuto essere resi noti i nomi dei candidati al Consiglio comunale del capoluogo siciliano e i il candidato a sindaco. Ma il progetto è stato rinviato perché alcune candidature non sarebbero state vagliate con la necessaria cura.

Il test di Palermo per il M5s sarà il il primo vero sondaggio sulle possibilità di conquistare la Regione. Il Movimento ha già vinto le elezioni amministrative a Ragusa, Bagheria, Augusta, Pietraperzia, Porto Empedocle e Alcamo. Anche Gela, ma il sindaco Messinese è stato epurato.

In ogni caso, lo zoccolo duro è ancora piuttosto marginale. Giancarlo Cancelleri, per la verità, gode di un suo consenso personale, grazie al pragmatismo mostrato in questi anni all’Ars. Però, se Grillo durante la campagna elettorale dovesse usare gli stessi toni di questi giorni, gli farà perdere voti. E forse anche parecchi.

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