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Inchiesta Appendino, duello su norme

Di Redazione |

TORINO, 18 OTT – “Secondo noi il debito di 5 milioni andava riconosciuto e finanziato nel bilancio 2017. Lo mettemmo nero su bianco nella nostra relazione”. La dichiarazione è di Herri Fenoglio, presidente dei revisori dei conti del Comune di Torino, a proposito del caso Ream, l’intoppo che ha portato la magistratura a inviare un avviso di garanzia alla sindaca Chiara Appendino, al capo di gabinetto Paolo Giordana e all’assessore Sergio Rolando. Il reato ipotizzato è il falso ideologico. Quella somma, in base all’impostazione delle indagini, doveva comparire nel bilancio di previsione di Palazzo Civico: ma non comparve. Fu posticipata al 2018. Di conseguenza le relative delibere (due) sono contraffatte. E il bilancio non è a posto. Rolando ribadisce invece che “tutto è stato fatto nel rispetto delle norme, ho fiducia nei magistrati e quando sarò convocato risponderò a tutte le domande”. La deputata Alessia Morani (Pd) ironizza sul ‘Movimento 5 Falsi’ e il Codacons si costituisce come persona offesa.

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