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Figlio Dalla Chiesa, scomode domande

Di Redazione |

TORINO, 19 OTT – “Mio padre ha servito lo Stato sino in fondo e ha lasciato sensi di colpa diffusi, interrogativi a cui è difficile dare risposte, perché queste sarebbero scomode”. Nando Dalla Chiesa, figlio del generale Carlo Alberto, ucciso dalla mafia 35 anni fa a Palermo insieme alla moglie e a un uomo della scorta, ricorda così suo padre, questa mattina in Tribunale a Torino in occasione della presentazione del libro ‘Dalla Chiesa’ di Andrea Galli. Alla presentazione del volume, tra i tanti ospiti, il comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette, e il procuratore di Torino, Armando Spataro. “Dalla Chiesa è stato un anticipatore: diceva che non bisognava rincorrere mafia e terrorismo, ma che serviva studiare per anticiparne le mosse”, sottolinea Del Sette. “Dalla Chiesa era un modello di investigatore unico, da studiare – aggiunge Spataro -. Non lavorava per la prima pagina, cosa che invece spesso anima i miei colleghi”.

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