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Loris, chiesti 30 anni di prigione per la madre

Di Redazione |

“Egocentrica, bugiarda e manipolatrice” a causa di un “protagonismo esagerato”. Così Veronica Panarello viene definita nella requisitoria della Procura di Ragusa che accusa la donna di avere ucciso con premeditazione il figlio Loris di 8 anni e di averne occultato il cadavere. E’ quanto emerge durante una pausa del processo che si celebra, a porte chiuse, col rito abbreviato davanti al Gup Andrea Reale. La richiesta della Procura di Ragusa per Veronica Panarello, accusata di avere ucciso il figlio Loris, è di trent’anni di reclusione per omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto Marco Rota hanno ricostruito la personalità dell’imputata e il suo vissuto personale. Ma anche il contesto in cui è maturato il delitto e in particolare il “contrastato rapporto” che avrebbe avuto con il bambino che trattava da amico e non da figlio. E’ “plausibile che il movente introdotto da Veronica Panarello” sia stata la presunta relazione extraconiugale che la donna avrebbe avuto con il suocero. Lo ha affermato la Procura di Ragusa nella requisitoria per la morte di Loris. Per i magistrati “non è stata la prova di questa relazione e comunque il movente resta ininfluente della richiesta avanzata di condanna a trent’anni di reclusione per l’imputata”.ù “Trent’anni?”: è l’unica frase pronunciata in aula da Veronica Panarello subito dopo la richiesta di condanna della Procura di Ragusa. La donna poi si è chiusa in silenzio assoluto. “Quello di oggi è un assist alla difesa, non me l’aspettavo. Non parlo di autogol, ma di presa di coscienza e totale onestà intellettuale dei pm”. Così l’avvocato Francesco Villardita ha commentato la tesi della Procura di Ragusa di ritenere plausibile il movente esposto da Veronica Panarello che ha rivelato di una sua presunta relazione con il suocero. Sul fatto che gli investigatori non siano riusciti a collocare in alcun modo l’uomo nel luogo del delitto al momento dell’omicidio il penalista ha ribadito che “se non esiste la prova della sua presenza non è detto che non ci fosse: se la Procura non ha dimostrato che il suocero non fosse a casa, non ha neppure dimostrato che l’ha ucciso da sola”. “La tesi di Veronica Panarello di una presunta relazione tra lei e Andrea Stival è falsa come risulta dimostrato dagli atti processuali. Il movente del delitto potrebbe essere legato al rapporto conflittuale che aveva con il figlio Loris”. Lo ha affermato il legale del suocero della donna

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