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Matilde, la bellezza della flat tax contro la maledizione di Mirigliani

Di Mario Barresi |

Talvolta è così. Ma non sempre.

Dunque, Matilde Siracusano – nella campagna elettorale più brutta della storia – prova ad abbrutirsi per rendersi più credibile. E dire che non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, visto che per lei – candidata blindatissima di Forza Italia – il seggio a Montecitorio è sicuro. Anche se dovesse perdere la sfida – suggestiva, quasi letteraria, contro l’ex rettore Pietro Navarra e il grillino uscente Francesco D’Uva – nell’uninominale della sua Messina, disporrebbe di una serie di paracadute proporzionali a prova di disastro.

E invece lei ci crede. Comitato elettorale, convention, mercati, incontri. Per dimostrarsi meritevole dell’unzione di Silvio Berlusconi che l’ha voluta («dopo che ha ricevuto il mio curriculum») candidata. Ora è vittima di una sindrome di Narciso all’incontrario. Costretta a cancellare la macchia della partecipazione a Miss Italia nel 2005. «Del mio curriculum – sbotta – si parla soltanto di questo. Fu 13 anni fa. Sono sempre stata desiderosa di rappresentare la mia terra. In un concorso come Miss Italia sei davvero rappresentante, in questo caso estetica, della Sicilia. Anche allora avevo questo forte spirito di rappresentanza».

Questa della “rappresentanza estetica” è da appuntare.

Pure i confronti, nonostante il condom del Rosatellum li renda inutili, è costretta a farsi, Siracusano. Nell’ultimo, organizzato da TempoStretto, oltre a svelare il segreto della sua parentela con l’ex ministro Antonio Martino («Il nonno di mio padre, Mariano Costarelli, e il padre di Antonio erano figli di due sorelle») la candidata forzista cade nel trappolone mediatico della flat tax. Il dem Navarra critica il «programma fatto da 21 esperti di cui (Berlusconi, ndr) non ricordava i nomi». Lei, Matilde, lo interrompe. E un nome lo fa: «Friedman!». L’ex rettore, fra l’altro economista, la gela: «Friedman non sostiene la flat tax, tra l’altro è morto». Risatine e giù di gomito in platea, mentre parte già il tam-tam social. La miss bacchettata dall’accademico: il copione è già scritto. Tant’è che qualcuno, fra i forzisti, si affretta a precisare: «Voleva dire Alan Friedman, il giornalista. Non l’altro…». Ma lei parla di «barzellette». Spiegando, con tanto di prova video: «Non ho mai detto che Milton Friedman abbia partecipato alla stesura del programma di Forza Italia, ma ho sostenuto che fra gli economisti che hanno parlato di flat tax, c’è anche Friedman che, a dirla tutta, fu il primo a idearla negli anni 50, come il professor Navarra ben sa».

Laurea in Scienze Politiche a Messina, master alla Luiss e poi sette anni fra stage e lavoro da assistente parlamentare in Udc e Scelta Civica. Matilde, ora, è candidata in partito guidato da un ottantunenne processato (ma assolto) per prostituzione minorile nel caso Ruby e rinviato a giudizio per corruzione in atti giudiziari con l’accusa di aver comprato il silenzio delle ragazze del bunga-bunga. Certo, Berlusconi («Lei è più bella che intelligente», disse a Rosi Bindi) avrà pure i suoi criteri per scegliere – fior da fiore – le sue deputate. Ma basta per condannare Siracusano all’eterno purgatorio dell’olgettina senz’anima?

E dire che la corona di Salsomaggiore, nel 2005, la perse. «Doveva arrivare seconda, ma la fecero fuori anche per i guai giudiziari del padre», sussurrano a Messina. Riferendosi a Salvatore, ex assessore comunale ai Lavori pubblici, coinvolto (e prosciolto) nel blitz “Gioco d’azzardo”. Vecchia amica di Francesca Chillemi, smaltita la delusione per quella sconfitta, ora vuole la rivincita. «Se vinco mi batterò per le forze dell’ordine, è un desiderio che coltivo dall’Università». Anche perché il marito, Salvatore Zanna, è un ufficiale dell’Aeronautica.

Né Nilde Iotti, né Margaret Thatcher. Ma Matilde Siracusano da Messina magari non sarà peggio dei tanti peones nominati dai “proprietari” di tutti i partiti. L’ex ministro Tommaso Padoa-Schioppa diceva che le tasse «sono bellissime». E perché Matilde non può parlare di flat tax senza doversi vergognare della sua bellezza?

Twitter: @MarioBarresi

chi è

Matilde Siracusano, 33 anni, nota soprattutto per la partecipazione a Miss Italia 2005, ha una laurea in Scienze politiche a Messina e un master alla Luiss, 7 anni fra stage e contratti da assistente parlamentare. Alle elezioni è candidata con Forza Italia all’uninominale di Messina, ma anche da capolista al proporzionale a Bagheria e vicecapolista a Catania. Il padre, Salvatore, fu assessore ai Lavori pubblici a Messina, c’è una lontaa parentela con l’ex ministro Antonio Martino

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