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Allarme terrorismo, a Taormina allerta e controlli al massimo livello

Di Mauro Romano |

Sul fronte della sicurezza si ha dunque la coscienza di avere fatto già il possibile. E Taormina sembra un’inespugnabile fortezza, una sorta di roccaforte per Trump e gli altri Grandi. «Credo – ha commentato il sindaco, Eligio Giardina – che si sia fatto tutto il possibile e quindi potrebbe cambiare poco anche in relazione a quanto accaduto. Certo, adesso, ci sarà maggiore attenzione. Siamo comunque fiduciosi nel lavoro finora svolto». Ovvero: cecchini sulle terrazze con vista mare nella “zona rossa”, con particolare attenzione attorno al Palazzo dei Congressi. Per dire della soglia dell’allerta, basti dire che è stata tracciata un’ideale linea di demarcazione tra l’asfalto della via Teatro Greco e quello della limitrofa Giovanni Di Giovanni: una volta superata, si deve varcare nuovamente una delle “porte” col metal detector per risalire sul corso Umberto. Già in servizio, sul corso Umberto, le nuove Ducati Multistrada che aiuteranno i carabinieri nel controllo del territorio. I mezzi a due ruote sono stati consegnati in nottata alla locale compagnia dopo un presentazione avvenuta a Roma. Le moto sono state accolte con curiosità dalla popolazione locale assieme al robot antibomba arrivato ieri in tarda serata e in dotazione ai Carabinieri. Da ricordare che il parcheggio Lumbi è da giorni requisito dai vigili del fuoco.

Tra soldati, carabinieri e agenti di polizia, sparuta e timida si aggira nelle vie presidiate anche la comunità di origine extracomunitaria che, comunque, è ben integrata in una cittadina turistica che da sempre riesce a dare lavoro e sicurezza a questa ormai importante fetta di popolazione residente.

Il timore di attacchi sta facendo prendere, comunque, precauzioni sotto ogni punto si vista. I servizi di controllo americani monitorano da giorni l’ospedale “San Vincenzo”, dove nella lunga vigilia del Summit già per due volte hanno effettuato una discreta ma rigorosa ispezione coloro che gravitano attorno al presidente americano Donald Trump anche per ciò che riguarda un’eventuale assistenza medica non differibile. In particolare, gli esperti a “stelle e strisce” hanno preso dettagliatate informazioni sulla capacità del presidio ospedaliero di contrada Sirina di poter affrontare eventuali traumi che dovessero subire i rappresentanti delle delegazioni.

«Siamo, evidentemente, pronti a questa eventualità», ha spiegato il direttore Sanitario, dell’Asp, Gaetano Sirna. Insomma se all’ospedale “San Vincenzo” si sono registrati al Pronto soccorso anche atti vandalici da parte di un paziente andato in escandescenza, tutto sembra essere pronto per affrontare, invece, ogni tipo di emergenza più grave.

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